Lo sapevano tutti che la discesa in campo, ormai come indiscusso leader del Pd messinese, riconosciuto a livello nazionale da Matteo Renzi, di Pietro Navarra, avrebbe comportato automaticamente una svolta anche per l’Università, e non come avvenuto, invece, nel caso del rettore di Palermo Fabrizio Micari che ha corso per la presidenza della Regione siciliana e, una volta sconfitto (è arrivato terzo dietro Musumeci e Cancelleri), è tornato al suo incarico. No, stavolta, coerentemente con quanto aveva lasciato intendere in varie occasioni, Navarra, all’ufficializzazione delle candidature, rassegnerà le proprie dimissioni. Lo farà il 31 gennaio nella sede istituzionale, cioè all’inizio della seduta del Senato accademico che era già stato da giorni convocato per quella data.
Chi subentrerà a Navarra? Troppo presto per dirlo. Bocche cucitissime nei vari Dipartimenti. In questo momento si può solo ipotizzare qualche nome all’interno della cerchia ristretta dei componenti dell’attuale squadra di governo dell’Ateneo. È inevitabile far riferimento agli attuali prorettori che, in un certo senso, è come fossero gli “assessori” della “giunta Navarra”. I prorettori sono Salvatore Cuzzocrea (ha la delega alla Ricerca), Giovanni Tuccari (Rapporti con l’Azienda Polinico), Giovanni Cupaiuolo (è il coordinatore del Collegio), Pietro Perconti (Didattica), Antonio Saitta, (Legalità e Trasparenza), Daniela Baglieri (Innovazione), Carlo Mazzù (Gestione risorse umane), Michele Limosani (Risorse finanziarie), Eugenio Guglielmino (Servizi per gli studenti), Antonino Germanà (Internazionalizzazione). E poi c’è il prof. Emanuele Scribano, che è il prorettore vicario.