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Riaperte la Pascoli e la Leopardi

La scuola Pascoli chiusa... di nuovo

Scuola blindatissima ma linda come non mai oggi la Pascoli Crispi dopo 50 giorni di tribolazioni. Un incendio di una fotocopiatrice finalmente risolto tra critiche, feroci polemiche e ritardi che non hanno creato un clima disteso tra gli attori principali di tutta questa storia. “Nessuna ripresa con telecamere durante le lezioni” ha tuonato la preside Giuseppina Broccio con toni gentili ma fermi, stamattina. “Troppa amarezza per le cose dette e scritte, si è esagerato – ha aggiunto la dirigente– una cosa però posso dire: la Pascoli di Messina oggi è sicuramente la scuola più pulita d'Italia”. Oggi 900 alunni si sono seduti sui banchi delle loro aule dopo 50 giorni di disagi, per gli insegnanti, per il personale tecnico e amministrativo, per gli stessi genitori che hanno subito gli spostamenti dei figli, per i doppi turni, alla Boer per la primaria e alla Juvara per le cinque classi delle medie. Nel plesso centrale nel frattempo si è lavorato di sabato e di domenica, si sono fatti i conti con due ditte diverse per le pulizie straordinarie. Oggi ancora si deve organizzare il trasloco di ritorno di 16 banchi e una 40ina di sedie delle cinque classi allestite alla Juvara. Toccherà vedere se sarà il Comune ad occuparsene o la scuola che dovrà affittare un mezzo per il trasporto. Circa 110 alunni che presto si uniranno ai loro compagni in via Monsignor D'Arrigo. “Si farà lezione probabilmente anche qualche sabato per recuperare il tempo perso - ha spiegato la dirigente - e presto, con il finanziamento di 125 mila euro, chiesto al Miur per il progetto “scuole belle”, si provvederà a ripitturare tutta le scuola”. Oggi porte aperte per l'open day anche nella nuova sede di via Bonino, dove si trovava prima il Provveditorato agli studi, per una parte degli alunni della Leopardi. Tre piani in cui sono sistemate tre classi della primaria che faranno anche il tempo pieno, 5 classi della scuola per l'infanzia e al secondo piano altre 3 classi, con un'aula per la palestra, un salone e una sala mensa. Una sorta di boccata d'ossigeno per l'attività didattica della Leopardi che inizierà regolarmente mercoledì prossimo in attesa che il plesso centrale di Minissale venga riconsegnato e che continua l'offerta didattica anche al Policlinico e alla Trimarchi. E lì le altre dolenti note. I cantieri sono fermi da prima di Natale. Il rischio è che si possa perdere il finanziamento di due milioni 300 mila euro della protezione civile concesso a patto che si finisca entro novembre del 2018.

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