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Truffe Agea, 11 arresti tra Enna e Messina

Sono 11 le ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari notificate questa mattina contestualmente agli avvisi di conclusione delle indagini tra Enna, Nicosia, Troina, Valguarnera nell’Ennese, e a Capizzi (Messina) che hanno raggiunto Carmelo Amoruso, 48 anni, di Nicosia, responsabile di un’associazione di categoria che si occupa delle pratiche di finanziamento ed ex vicesindaco della città; Michele Cammarata, 54 anni di Capizzi; Antonio Cammarata, 35 anni di Capizzi residente a Enna; Salvatore Fascetto, 34 anni di Capizzi; Tommaso Fascetto, 80 anni di Capizzi; Antonino Iraci Sareri, 45 anni di Capizzi residente a Nicosia; Mario Antonino Iraci Sareri, 68 anni di Capizzi; Giuseppe Alessandro Militello, 45 anni di Troina; Fulvio Valentino Pergola, 50 anni, di Enna, Flavio Salvatore Roccazzella, 48 anni di Valguarnera; Giuseppe Zuccarà, 55 anni, di Capizzi.

A piede libero con altri 56 indagati Carmela Anastasi di Centuripe, Sebastiano Andolina di Enna, Giuseppe Barba di Villabate, Alfio Bellardita di Catania, Paolo Bellomo di Enna erroneamente indicati tra i destinatari delle misure cautelari.
Sono in tutto 86 gli indagati, e oltre agli 11 arresti, 19 le misure di obbligo di firma e i 48 provvedimenti di sequestro patrimoniale preventivo, oltre ad 8 sequestri patrimoniali a carico di aziende agricole e società, per oltre 4 milioni di euro. I provvedimenti sono stati notificati contestualmente all’avviso di conclusione delle indagini su un’inchiesta partita circa 4 anni fa.

A carico degli indagati raggiunti dalle misure cautelari sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dei fondi comunitari erogati dall’Agea, al falso, al riciclaggio ed autoriciclaggio, tutti reati che sarebbero stati commessi utilizzando i Centri di assistenza agricola di Enna Messina, Catania, Palermo, e Trapani, per l’acquisizione dei titoli che permettono di ottenere i contributi comunitari che vengono concessi sulla base dei terreni posseduti o utilizzati dagli imprenditori agricoli.

Per i terreni dei quali veniva attestato il possesso o l'utilizzo, sarebbero stati presentati falsi contratti e false dichiarazioni di concessione in comodato. La truffa complessivamente contestata ammonta a 4.110.000 euro. (AGI)

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