Si appartava nella sua abitazione con una ragazzina di appena 12 anni e la costringeva a subire le sue morbose attenzioni. Baci e carezze alle quali la minorenne tentava di opporsi. Alle spalle anche un quadro familiare complicato con i genitori della 12enne piuttosto assenti tanto che a segnalare la vicenda ai Carabinieri erano stati alcuni conoscenti.
Ora la Corte d'Appello di Messina ha confermata la condanna a 6 anni di reclusione nei confronti del 27enne per questa storia che risale al 2011 e che andava avanti già da un po' di tempo in un Comune della provincia jonica messinese. In paese due erano stati visti più volte insieme e la cosa non era passata inosservata per la notevole differenza di età fra i due. Così qualcuno lo segnalò ai Carabinieri che iniziarono a monitorare la coppia. Un giorno, avendo avuto la certezza che i due erano in casa del 27 enne, i Carabinieri si presentarono nell'abitazione e li sorpresero insieme. Dissero che erano solo amici anzi fu la stessa ragazzina a indicare il 27enne come un lontano parente. Poi raccontò che il giovane era un amico dei suoi genitori ed ogni tanto lo andava a trovare a casa. Poi però venne fuori la storia dei baci e delle carezze strappati contro il volere della dodicenne e l'accusa nei confronti del giovane di violenza sessuale su minore.
Problemi sono sorti anche per la famiglia della ragazza accusata di non aver mai tutelato la figlia come hanno scritto nella sentenza di primo grado gli stessi giudici tanto che i genitori furono dichiarati decaduti dalla potestà genitoriale e la ragazza allontanata da casa. Adesso la conferma della condanna a sei anni per il 27enne inflitta dalla corte d’appello di messina presieduta dal giudice Alfredo Sicuro.