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A casa, sì! Non gli alunni ma l’assessore e chi con lui ha sbagliato

A casa, sì! Non gli alunni ma l’assessore e chi con lui ha sbagliato

In questa vicenda, alla fine, sapete di chi è la colpa? Dei bambini. Sì, sono loro i veri responsabili, loro che hanno architettato tutta questa messinscena per non andare a scuola, loro che hanno studiato un piano diabolico e si sono perfino messi d’accordo con l’Asp così da arrivare alla chiusura del plesso. L’assessore Alagna promette un’operazione verità; bene, prenda provvedimenti nei confronti degli alunni, tutti bocciati, così il problema è risolto.

Suvvia, siamo seri, almeno una volta, in questa derelitta città. Si era dato tutto il tempo possibile per rimediare a un evento non prevedibile, l’incendio provocato da una fotocopiatrice. Erano arrivate in soccorso le vacanze natalizie, così da poter terminare i lavori di pulizia in tempo utile per il ritorno alle lezioni degli studenti. E invece cinque settimane non sono bastate. Ma la cosa più grave è che nè il Comune né la dirigente scolastica hanno accertato le condizioni del plesso che veniva riaperto e soltanto dopo la denuncia di quei piccoli, evidentemente “fastidiosi”, utenti del servizio, ci si è resi conto che la scuola era tutt’altro che agibile, come confermato dal sopralluogo dell’Asp.

Non sono sufficienti le scuse, caro assessore. I tavoli tecnici si sono susseguiti in queste settimane, lei, avendo la delega in rappresentanza della giunta comunale, ha seguito il caso fin dall’inizio e, prima di esporre la città a questa incredibile figuraccia, avrebbe dovuto ispezionare, palmo a palmo, tutte le aule dove dopo l’Epifania era previsto che tornassero sempre quei piccoli, evidentemente “fastidiosi”, utenti del servizio. E anche la padrona di casa, la dirigente, non può dirsi esente da responsabilità: troppa confusione, la scuola non ne esce certamente bene, da questa paradossale “telenovela”. Poi, è ovvio, ci sono le colpe anche della ditta incaricata di ripulire le aule: perchè è rimasta la fuliggine, perché oggi si è costretti a spedire i bambini della primaria in altri plessi, per di più nelle ore pomeridiane (con gravi scompensi nell’organizzazione delle famiglie) proprio per la mancata realizzazione di quanto era stato stabilito?

Oggi si dovrebbe fare l’esatto contrario di ciò a cui siamo abituati: mettere in cattedra gli alunni e dare loro il compito di prendere provvedimenti nei confronti di tutti i responsabili di questa “tragicommedia”. A casa non devono andare certo loro, ma l’assessore Alagna e tutti quelli che hanno sbagliato.

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