Dopo quasi due settimane di stop tornano a disposizione dei cittadini le isole ecologiche. I sei impianti destinati alla raccolta differenziata domestica, quella delle famiglie non raggiunte dal porta a porta, sono stati riaperti questi mattina. Ci sono davvero voluti gli straordinari perché avvenisse dopo che, in piene festività natalizie, un grosso guasto alla macchina che pressa e impacchetta le balle di cartone e plastica aveva stoppato l’intero ciclo.
Dopo 18 ore di lavoro consecutive, il pezzo di ricambio è stato sostituito e la pressa ha ripreso a funzionare.
Ieri e sabato è stata smaltito tutto il materiale che dal 26 dicembre è stato raccolto nei due quartieri serviti dal porta a porta e fra i commercianti e che era stato stoccato nelle isole, visto che a Pace, dove c’era la pressa guasta, lo spazio era finita. Il direttore tecnico Roberto Lisi fa un plauso ai suoi uomini per aver risolto un problema che oggi, se non fossero state aperte le isole, sarebbe diventato un guaio.
Ma oggi è anche il primo giorno in cui all’autoparco di Messinambiente i lavoratori stanno firmando la proposta conciliazione con cui chiudono i conti di ferie e tfr con la loro azienda e praticamente si preparano al passaggio alla Messinaservizi.
Questa referendum coinvolgerà 488 lavoratori e dalla loro decisione dipende anche la possibilità che il tribunale conceda l’usufrutto del ramo d’azienda alla Messinaservizi, mettendola così nelle condizioni di poter realmente divenire operativa.
Il fronte dei dipendenti non è tuttavia compatto. Non tutti firmeranno, o comunque non lo faranno nei tre giorni che l’azienda si è data per poter presentare tutto le conciliazioni. I sindacati, chiamati ad affiancare i lavoratori nella scelta, hanno posizioni assai diverse gli uni dagli altri.
La Cgil punta al maggior numero possibile di sottoscrizioni, molto più critici con tutta la manovra Cisl, Uil e Fiadel.
L’obiettivo dell’azienda è quello di arrivare all’appuntamento di venerdì prossimo, quando si riunirà l’assemblea dei creditori di Messinambiente per decidere sul concordato antifallimento, con l’autorizzazione al passaggio del tramo d’azienda e con un fardello di debiti, quelli con i lavoratori, il più leggero possibile
Caricamento commenti
Commenta la notizia