Un evento imprevisto e tutto sommato difficilmente prevedibile. Una prima valutazione dei danni forse sottostimata, con la convinzione che era soprattutto speranza, di poter rimettere in fretta le cose a posto. E poi tanti, troppi difetti di comunicazione. A cominciare da quella con l'esterno. La vicenda della Pascoli – Crispi, la scuola chiusa ormai da dieci giorni per l'incendio di una fotocopiatrice, ha assunto contorni quasi paradossali.
Va subito chiarito che tutti coloro che dovevano si sono attivati immediatamente. La scuola ha fatto il suo compito, l'amministrazione anche. E nonostante l'oggettiva carenza di fondi, si è trovato pure il modo di affrontare questa emergenza.
Il problema è che l'emergenza non è stata trattata come urgenza. E così, dieci giorni dopo, la scuola è ancora inagibile. “Prima la sicurezza e la salute dei ragazzi” hanno spiegato dalla scuola. E anche questo è un fatto indiscutibile. Ciò che invece è abbondantemente discutibile è l'aver lasciato i ragazzi dieci giorni senza la scuola dell'obbligo. Un'assurdità per la quale qualcuno dovrà certamente dare delle spiegazioni. E qui entrano in gioco i difetti di comunicazione o la sottovalutazione del problema. Perchè evidentemente non ci si è resi conto del fatto che sarebbero servite almeno due settimane per rimettere in sesto l'edificio. Le responsabilità andranno valutate, più avanti. Si è scelto – legittimamente e correttamente – di risistemare praticamente tutte le pareti al piano terra dell'edificio. Sostanzialmente, gli operai che ci lavorano stanno imbiancando mezza scuola. E il tempo ci vuole.
Ecco perché, difficilmente si concluderà tutto entro venerdi prossimo. Poi ci sono le vacanze di Natale. Probabilmente, una volta compresa la situazione, si sarebbero dovuti avvisare i genitori dei ragazzi di questa situazione. Probabilmente, si sarebbe dovuta cercare una soluzione alternativa, come quella che ha permesso oggi a cinque classi di ricominciare l'attività didattica. Un picccolissimo passo avanti, con le aule concesse dalla vicina Juvara. Ci saranno dei turni, si cercherà di riportare subito a scuola almeno i ragazzi delle medie. Da lunedi si dovrebbe fare lo stesso con gli altri ragazzi, grazie alla disponibilità di aule offerta da alcuni istituti vicini. Una bella notizia, ma anche una fonte di amarezza.
Probabilmente, bisognava affrontare questa vicenda in questo modo sin dall'inizio. Una volta compreso che i tempi erano più lunghi del previsto, cercare per la Pascoli Crispi delle aule, in altri edifici.
E invece se ne sono andate due settimane. Senza scuola. Al di là delle legittime giustificazioni, probabilmente qualche errore di troppo è stato commesso.
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