Per otto mesi gli è stato imposto il divieto di esercitare imprese o uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Messina. Le indagini delle fiamme gialle hanno acceso i riflettori sulle operazioni di gestione della HILDI FORTINI SRL, una società di costruzioni dichiarata fallita. All'imprenditore messinese Francesco Arcovito viene contestato il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e dissipazione del patrimonio della società amministrata per un valore che ammonta a circa otto milioni di euro.
Tra le operazioni finite sotto la lente di ingrandimento, l’aumento del quadruplo del compenso annuale dell'amministratore in un'evidente fase di crisi economico-finanziaria dell’impresa. La conclusione di due contratti preliminari per l’acquisto di altrettanti immobili, a Messina e a Roma, con la perdita integrale delle relative caparre ammontanti ad oltre 500 mila euro, a causa del mancato versamento del saldo per manifesta assenza di liquidità. Contestata all’imprenditore anche la conclusione con sé stesso di un preliminare di vendita, in forza del quale, la Hildi Fortini srl si impegnava ad acquistare un ulteriore immobile a Milazzo, versando una caparra di un milione e mezzo di euro, nonostante il bene fosse interamente gravato da formalità pregiudizievoli per importi superiori al suo prezzo complessivo di acquisto, pari a 1.800.000 euro. Ed infine ad Arcovito viene contestata la vendita ad una terza società di un prestigioso complesso edilizio di Taormina per un prezzo di 3 milioni di euro, a fronte di un valore stimato di 8 milioni.