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Vince un concorso nel 2000, la assumono dopo 17 anni!

Vince un concorso nel 2000, la assumono dopo 17 anni!

Storie siciliane, vicessitudini che vedono intrecciarsi meritocrazia, inghippi burocratici e lunghi procedimenti giudiziari per vedere riconosciuti i propri diritti. Sono trascorsi ben 17 anni prima che la messinese Gloria Bonanno entrasse in servizio al Centro di restauro della Regione, incarico che si è guadagnata “sul campo” addirittura nell’aprile del 2000! Prima in graduatoria in un concorso per assistente tecnico dell’Assessorato ai Beni culturali e ambientali (97 posti disponibili), finita in un imbuto apparentemente senza uscita tra leggi, ritardi e provvedimenti amministrativi che negavano quanto le spettava.

Cosa è accaduto quasi in un ventennio ce lo ha spiegato il suo avvocato, Mario Caldarera, che l’ha accompagnata nella travagliata querelle legale: la graduatoria provvisoria viene pubblicata a novembre 2005, poi integrata nel 2006, ma la Regione paradossalmente non porta avanti né la procedura selettiva e neppure l’assegnazione dei posti. Nel 2008 la diffida e la messa in mora contro l’Assessorato che non aveva concluso le procedure entro trenta giorni... Il Tar di Catania le dà ragione nel 2009, ma la Regione il 21 settembre 2010 comunica che in virtù del blocco delle assunzioni non sarebbe stato possibile procedere all’ingresso in servizio, seguendo una lettura retroattiva. «È stato perso parecchio tempo – ha spiegato Caldarera –, prima è stato presentato un ricorso al Tar, poi al giudice ordinario, ma nonostante le lotte giudiziarie sempre vittoriose, nessuna sembrava essere risolutiva, la Regione continuava a non adempiere». Nel 2011 un’altra telefonata, pare tutto pronto per la pubblicazione della graduatoria, ma anche stavolta il nulla. Gloria ha dovuto attendere lo scorso 2 novembre, quando assieme ad una collega è riuscita a conquistare ciò che le apparteneva.

Bravura ma anche determinazione. Non sono stati solo anni d’attesa per la Bonanno, che ha proseguito il proprio personale percorso affermandosi autorevolmente come restauratrice lontano dalla Sicilia, per troppo tempo rivelatasi matrigna. È diventata maggiore del corpo di commissariato dell'Esercito italiano, con la qualifica di esperto in conservazione e restauro di beni librari e archivistici. Dal 2014 poi, come lavoratrice autonoma, è stata impegnata nella rinascita della prestigiosa Villa Manin di Passariano, ha prodotto i “condition report” di importanti mostre ed esposizioni internazionali, non ultima la grande rassegna di Mirò. Sempre a Villa Manin, fiore all’occhiello della Regione Friuli Venezia Giulia, è stata consulente del laboratorio per la documentazione, della scuola regionale di conservazione e restauro, per la erogazione e valutazione dei corsi di protezione civile. Nel curriculum anche conferenze, corsi per restauratori, numerose pubblicazioni e importanti riconoscimenti all’estero. Ora finalmente il ritorno, la sconfitta dello scoramento, l'abbattimento dei muri di gomma. «Assieme a lei ha assunto l'incarico un'altra collega, ma nella stessa posizione vi sono un'altra settantina di colleghi – ha ricordato Caldarera –, per i quali si sta aspettando una decisione della Corte d’Appello di Palermo».

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