In totale le persone indagate sono 102 di cui 33 destinatarie di misura cautelare. Tra queste, 2 avvocati e 2 collaboratori di studio, 27 medici specialisti tra CTU e liberi professionisti, 4 funzionari dell’INPS, 11 collaboratori di vari patronati tutti dell'hinterland di Patti. Secondo l'accusa, si spartivano ingenti somme di denaro ricavato illecitamente attraverso un'organizzazione messa su per fare avere pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento, status di portatore di handicap a chi non ne aveva diritto. I provvedimenti emessi dal Gip del tribunale di Patti sono scattati stamani all'alba. Le manette sono scattate ai polsi dell'avvocato Anna Ricciardi di Brolo ed il medico Francesco Piscitello, le due persone che gli inquirenti ritengono di spicco nell'organizzazione. Sui loro conti, la guardia di finanza di Patti ha operato un sequestro preventivo per equivalente di oltre 500.000 euro. Ai domiciliari Vincenzo Princiotta, Ilenia De Luca e Rosaria Lo Presti ritenuti ulteriori promotori ed organizzatori del sodalizio in qualità di gestori di patronati o studi di assistenza fiscale. Avrebbero assicuravano ulteriori adesioni al gruppo indirizzando la privata clientela verso i patrocinatori prescelti, così massimizzando i profitti dell’associazione. Potevano anche contare sui favori di medici sia impiegati presso “strutture pubbliche” che liberi professionisti che svolgevano il ruolo di CTU per i giudici per ottenere i falsi certificati e su alcuni dipendenti della sede INPS di Patti.
Coinvolti anche funzionari dell'istituto di previdenza che avrebbero abusato della loro funzione pubblica per garantire una rapida liquidazione delle somme di denaro. Affiancato al primo gruppo ve ne era un secondo la cui figura di spicco per gli inquirenti era l'avvocato Notaro, ristretto ai domiciliari come la sua assistente di studio Mariella Di Gaetano.
Anche questi operavano con metodi analoghi tenendo i contatti con il dottor Francesco Piscitello. In questa seconda trance di indagini accertati 5 ulteriori episodi in cui, attraverso la redazione di false perizie, si otteneva indebitamente il giudizio favorevole nel contenzioso giurisdizionale. Indagati anche tre cancellieri e un assistente giudiziario del tribunale di Patti.
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