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Sprar di Curcuraci, chiesta svolta sulle gestione migranti

Messina, migranti "barricati" nel centro accoglienza

Quanto accaduto ieri allo Sprar di Curcuraci può rappresentare un campanello d'allarme. Alcuni migranti si sono barricati nella struttura ammassando mobili davanti all'ingresso e chiedendo di poter parlare con le forze dell'ordine. Hanno protestato per la mancata corresponsione da qualche tempo del pocket money la piccola paga quotidiana che spetta ai migranti per legge e che viene erogata dalle cooperative che gestiscono i centri. Nel caso di Curcuraci dalla Pro Alter 2000. La protesta si è subito placata con l'arrivo dei Carabinieri che hanno raccolta la denuncia dei migranti che con quella paga provvedono alle loro necessità quotidiane. Ma la vicenda ha provocato diverse reazioni anche alla luce di quanto accaduto nelle settimane scorse a Bisconte con la protesta degli abitanti del villaggio contro la presenza di centinaia di migranti nella ex caserma Gasparro trasformata ormai in un vero hot spot.
Per la neo deputata regionale Elvira amata disordini di questo genere sono preoccupanti e sempre correlati al disagio: sia quello che le ingenera che quello che determinano”,
“Va da sè che è necessario comprendere -ha proseguito Amata- se e quali diritti siano stati lesi in questo caso e individuare le responsabilità. Una volta per tutte -ha conclusol 'on. Amata- , sarebbe opportuno che chi di dovere iniziasse a seguire con attenzione le dinamiche della vita di questi centri, nell’interesse di chi vi è ospite, degli operatori che sono attivi al loro interno e dei cittadini che vivono nelle zone in cui i centri sono ubicati.
Ancora più duro il commento del consigliere della terza circoscrizione Alessandro Cacciottto secondo il quale un alone di mistero caratterizza la gestione dei migranti in città. 
Purtroppo molti di loro vagano per la città senza meta, fuori controllo. Non c'è nessuna forma di integrazione e l'accoglienza resta un grosso punto interrogativo. Cacciotto ritiene necessario un cambio di passo nel l'accoglienza e sarebbe opportuno che il Sindaco, latitante sull'argomento, facesse sentire la sua voce. Cacciotto propone poi
come accade in altre città, la stipula di protocolli tra la Prefettura e le cooperative che gestiscono i migranti in cui quest'ultimi siano impegnati in lavori socialmente utili.

A seguito della protesta dei migranti ospiti dello Sprar di Curcuraci il dipartimento Politiche Sociali, su richiesta dell’assessora, Nina Santisi, ha avviato un’ispezione e convocato la cooperativa Pro Alter 2000, responsabile della struttura dal luglio 2016. Dopo avere incontrato i rappresentanti della cooperativa, il dirigente conferma innanzitutto che la protesta non è stata caratterizzata da episodi di violenza né da atti vandalici. Le ragioni dell’occupazione, come emerso già nella giornata di ieri, sono legate al ritardo del trasferimento degli ospiti dello Sprar nella nuova struttura individuata in città, situata in via Jaci. Inoltre, i migranti hanno protestato per non aver ricevuto il pocket money giornaliero di 1,50 euro a cui hanno diritto. Con una nota l’Amministrazione comunale ha comunicato che l’assessora Santisi ha investito il dirigente del dipartimento Politiche Sociali affinché intervenga immediatamente perché il sistema di monitoraggio e controllo sia più stringente e perché si individuino eventuali responsabilità nella sua mancata applicazione, specie per quanto riguarda la questione del pocket money. Il dipartimento Politiche Sociali, dal canto suo, ha richiesto alla cooperativa Pro Alter 2000 di accelerare le procedure per il trasferimento degli ospiti nella nuova sede dello Sprar e, verificata la mancata erogazione del pocket money, di tornare a garantirne immediatamente la corretta e continua distribuzione.

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