Il nodo è cruciale. Bisogna fare chiarezza e subito sulla convenzione del 1938 riguardante le pertinenze e gli oneri di gestione del cavalcavia “Cannizzaro” che sovrappassa tutti i binari della stazione di Messina centrale e che rappresenta oggi un importante via di collegamento tra la città e la zona Falcata. A intervenire adesso sulla diatriba è RFI che sostiene come dal documento originario si evinca senza ombra di dubbio che la proprietà non sia stata attribuita all’allora amministrazione delle Ferrovie dello Stato oggi RFI. All’Ente spetta soltanto l’onere di provvedere alla manutenzione e riparazione della parte ricadente nella sede ferroviaria ma non certamente l’adeguamento sismico richiesto dal Genio civile nel maggio scorso e sollecitato con una diffida il 24 ottobre. Rfi, nella persona del direttore territoriale ing. Carmine Rogolino, chiarisce, nella nota inviata al sindaco e per conoscenza alla Prefettura e al Genio Civile, che gli interventi fatti finora e i prossimi, che partiranno il 4 dicembre, sono finalizzati esclusivamente a garantire la sicurezza della sede ferroviaria dal rischio di caduta degli intonaci sui binari dalla parte sottostante la campata. Considerata l’impossibilità di chiarire il nodo della proprietà della struttura, RFi propone l’istituzione di un tavolo tecnico congiunto per la cui convocazione auspica l’intervento della Prefettura di Messina. Se si dovesse ritenere che la proprietà è di RFI o che non ci sia la disponibilità dei soggetti a sottoscrivere una nuova convenzione che chiarisca ogni dubbio, l’Ente dismetterà il cavalcavia non essendo l’opera per le Ferrovie di alcun interesse. Pesante il diktat di RFI che non lascia spazio alle interpretazioni. A noi il ponte non serve quindi lo abbatteremo. Il problema è da risolvere immediatamente dato che il Cavalcavia rappresenta l’unico accesso al costruendo parcheggio della stazione e l’unico passaggio senza sottopassi alla zona Falcata alla quale si lavora da anni al PIAU, piano innovativo in ambito urbano. Tutto potrebbe essere vanificato dalla decisione sulla proprietà di un ponte. Decisione che complica progetti e mette a rischio finanziamenti importanti. Ricordiamo che se entro il 2018 non dovesse entrare in funzione il costruendo parcheggio della Stazione, l’Unione Europea bloccherebbe i contributi e le somme destinate all’opera sarebbero tutte a carico del Comune.