La prima convenzione tra Asp e Piemonte fu siglata l'11 luglio del 2016 quando l'allora dg Vullo per problemi di rotazione di personale e ferie incombenti aveva deciso di tenere aperto il PS soltanto dalle 8 alle 20. I medici territoriali dell'emergenza e il direttore generale dell'Asp Sirna avevano dato la loro disponibilità per coprire i turni mancanti e garantire l'apertura del PS h 24. Un accordo che ha funzionato e che ha visto per 18 mesi all'opera fianco a fianco nella gestione delle emergenze i medici dell'azienda Piemonte e una decina di quelli dell'emergenza territoriale dell'asp che hanno fornito il loro supporto per 80 ore settimanali complessive. La convenzione, rinnovata il 7 luglio di quest'anno con l'Irccs, che nel frattempo è subentrato nella gestione del nosocomio, scadrà il 31 dicembre prossimo. Ieri la comunicazione ufficiale da parte dell'Asp. “Dal primo gennaio l'azienda non potrà più provvedere a garantire la continuità del servizio con i propri medici”. Un avviso di poche righe che sigla semplicemente la scadenza di un accordo. “Inviato per tempo, spiegano i vertici aziendali, affinchè l'ospedale Piemonte possa fare i suoi calcoli ed organizzarsi per coprire al meglio il servizio importantissimo per la città”. “Servizio che - assicura il direttore generale dell'Irccs Piemonte Aliquò- sarà comunque garantito o utilizzando gli operatori sanitari in forza all'azienda nella medicina d'urgenza o bandendo un concorso per il reperimento di nuovi medici dell'emergenza.” “ Una soluzione sarà trovata, non ci sono problemi né polemiche”. L'Asp dal canto suo motiva la decisione con la necessità di dover garantire le postazioni, i presìdi territoriali d'emergenza e le ambulanze, a tutela dei servizi da offrire al territorio. Insomma “si tratta di una riorganizzazione aziendale che non consente più la prosecuzione di questa convenzione” spiega il direttore sanitario dell'Asp Domenico Sindoni. Con questa comunicazione si chiude un capitolo dettato, due estati fa, da una difficoltà oggettiva e che oggi in una azienda strutturata come l'Irccs Piemonte sembra essere poco rilevante. “Si troverà certamente la soluzione” ribadisce Aliquò che auspica un incontro con il collega Sirna per capire meglio i termini della decisione.