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Corse clandestine di cavalli, in 9 nei guai

Corse clandestine di cavalli, in 9 nei guai

Zikka era un vincente. Era il cavallo di punta della scuderia che organizzava le corse clandestine e spesso le vinceva, sbaragliando il campo. Ma Zikka è morto durante una di queste competizioni illegali e Zikka è anche il nome dell'operazione portata a termine dai Carabinieri la notte scorsa. Tre anni di indagini che hanno consentito di sgominare un gruppo criminale, che operava nella zona Sud della città, organizzando corse clandestine di cavalli, gestendo il lucroso circuito delle scommesse illegali.

In carcere è finito Stello Margareci 33 anni ritenuto organizzatore dell’associazione, colui il quale presenziava alle gare, coordinava la gestione dei cavalli, pianificava gli allenamenti e impartiva agli altri associati le direttive. Arresti domiciliari per altri quattro messinesi: Orlando Colicchia 32 anni; Rosario Lo Re 42 anni, Gabriele Maimone 26 anni e Orazio Panarello 34 anni; una sesta persona è ancora ricercata. Il gip ha emesso anche la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Messina per altre tre persone tutte residenti in città.

Le indagini dei Carabinieri hanno consentito di documentare grazie a telecamere nascoste numerose competizioni svolte in varie zone della città, come il viale Giostra, il lungomare di Santa Margherita e il villaggio C.E.P. ma anche in provincia come ad esempio a Gaggi.

Il gruppo criminale, che aveva come base operativa la c.d. “Scuderia Minissaloti”, al villaggio U.N.R.R.A., era capeggiato da Margareci oltre ad organizzare le gare impartiva le disposizioni agli affiliati ognuno dei quali aveva un proprio compito. C'era chi si occupava della scelta dei percorsi, e chi provvedeva al loro mantenimento. C'era anche un veterinario che si occupava della somministrazione agli animali di sostanze con effetti dopanti, per aumentarne le prestazioni.

Alcuni dei sodali, nelle corso delle competizioni illegali, fungevano anche da fantini, altri si occupavano di raccogliere le scommesse ed incassarne i proventi. Naturalmente anche quest'attività illecita, un tempo mantenuta nel più stretto riserbo dagli organizzatori, oggi finisce inevitabilmente sui social network. Così i Carabinieri hanno scoperto che il gruppo criminale promuoveva l'attività illecita attraverso la pubblicazione sui social delle immagini delle gare, tutte acquisite dagli investigatori. Oltre agli arresti i Carabinieri hanno seguito anche il sequestro preventivo della scuderia e dei cavalli che vi erano custoditi.

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