Forse è solo casualità, forse no. Proprio nelle ore in cui tornano a insabbiarsi gli approdi di Tremestieri, l’amministrazione comunale affronta la questione occupazionale legata alla realizzazione del nuovo porto, avviando un percorso che dovrebbe condurre, nel rispetto delle norme in vigore, all’assunzione di lavoratori messinesi, opportunamente preparati e riqualificati professionalmente. Un cammino che dovrebbe poi valere per tutte le altre opere pubbliche da realizzare, a cominciare dalla “nuova via Don Blasco”.
Da un lato, dunque, il perdurare di un’emergenza che in tutti questi anni non è mai stata risolta; dall’altro, la speranza di poter contribuire, con la costruzione di un porto “vero”, anche al rilancio socio-economico e occupazionale della città.
«Alla firma del contratto per la realizzazione del porto di Tremestieri – afferma l’assessore allo Sviluppo economico Guido Signorino – il sindaco Renato Accorinti aveva chiesto alla Coedmar, azienda aggiudicataria, di garantire la massima ricaduta in termini di occupazione per i lavoratori messinesi. Ovviamente non si chiede di favorire aziende o lavoratori messinesi. Piuttosto, si intendono creare le condizioni perché il “sistema-Messina” possa garantire all’aggiudicatario il miglior rendimento e al progetto la migliore riuscita, con aziende efficienti e manodopera produttiva. In linea con l’articolo 4 della Costituzione, l’amministrazione Accorinti intende cioé “promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto di tutti i cittadini al lavoro”. Grazie al lavoro svolto da tutti (amministrazione e tecnici) sono finanziate diverse opere per quasi 300 milioni in città. Di fronte a questo, Messina e i messinesi non chiedono favori o mance; offrono opportunità, capacità produttiva, qualità».
Per raggiungere l’obiettivo, l’amministrazione comunale ha promosso un incontro tra azienda, imprese locali, Ance, sindacati, Cassa edile e Scuola edile, «al fine di avviare una interlocuzione per gli opportuni interventi formativi sulla manodopera messinese in vista dell’apertura del cantiere». Entro pochi giorni il progetto del porto di Tremestieri diventerà esecutivo, sperando che il cantiere possa essere aperto entro la fine del 2017, secondo gli impegni condivisi con il ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti.
«Quanto alla ricaduta occupazionale – afferma Signorino – non si ha ancora una stima del lavoro atteso. L’azienda ha comunque chiarito che, ferme restando le necessità di alta specializzazione legate alla gestione e alle manovre dei complessi macchinari, ha interesse ad avvalersi di maestranze locali, in particolare per l’ingente mole di opere a terra che dovranno essere realizzate. I fabbisogni formativi specifici verranno valutati a seguito dell’avvio dei lavori; intanto il sistema della formazione locale (la Scuola edile e la Scuola per la sicurezza) è pronto a raccogliere le esigenze e a darvi le migliori risposte per garantire qualità e tempi di realizzazione del progetto. Si è anche concordato che verranno definiti opportuni passaggi con la Prefettura per garantire trasparenza e legalità. L’Amministrazione, con l’accordo delle parti sociali, replicherà questa esperienza anche per la via Don Blasco e per gli altri cantieri di prossimo avvio, per favorire la formazione e creare le condizioni per il diritto al lavoro dei messinesi»
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