A spiegare lo straordinario intervento è stato il professore Gianlorenzo Dionigi, da poco insediato al policlinico di Messina dopo aver operato per anni a Varese. E' stato lui, proprio nel nosocomio lombardo, ad effettuare questo tipo di intervento per la prima volta in Europa. «L’asportazione della ghiandola tiroidea, senza cicatrici – spiega il prof. Dionigi – avviene mediante un piccola incisione di un centimetro, “nascosta” nel vestibolo inferiore del cavo orale. Il vantaggio principale di questa tecnica è l’eccellente risultato estetico con l’eliminazione completa di cicatrici chirurgiche nel collo o in altre sedi visibili”.
Questa tecnica senza cicatrici è stata proposta e validata da un gruppo di studio internazionale, composto dai massimi esperti della chirurgia endocrina, tra i quali lo stesso prof. Gianlorenzo Dionigi. I criteri di selezione per questo tipo di intervento sono i noduli tiroidei con diametro non superiore ai 5 cm e con volume della ghiandola tiroidea contenuto, la diagnosi preoperatoria di patologia benigna della tiroide o di un piccolo tumore, l’assenza di indicatori biochimici ed ecografici di tiroidite, non segni clinici ed ecografici di linfadenopatia cervicale.
La nuova tecnica chirurgica senza incisioni è strettamente dipendente dall’esperienza del chirurgo, da nuove tecnologie e da strumenti moderni dedicati quali il monitoraggio dei nervi laringei, dissettori a radiofrequenza e strumenti endoscopici. Tutto reso possibile dalla collaborazione tra Policlinico e l’Università di Messina che ha messo a disposizione tali tecnologie innovative. Con le operazioni di tiroide senza cicatrice, il policlinico di Messina offre una valida alternativa alla scuola pisana, unanimemente riconosciuta come il riferimento italiano più importante per la curda delle malattie e delle disfunzioni della piccola ma preziosa ghiandola che regola il nostro metabolismo.
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