Il deputato Cateno De Luca è giunto, accompagnato dai carabinieri, nel tribunale di Messina per l'udienza del processo in cui è imputato per concussione, falso e abuso ufficio. L'imputato dovrebbe rendere dichiarazioni spontanee. Col parlamentare regionale del centrodestra vi sono la moglie, i suoi legali Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, e alcuni supporter politici.
Io non sono colpevole di concussione, come mi accusa la Procura, io sono vittima di estorsione da parte di chi mi ha denunciato, perché mi hanno proposto una transazione e un avvocato non fa una transazione senza che lo sappiano i suoi clienti". Lo ha detto il neodeputato dell'Ars Cateno De Luca, arrestato ieri per evasione fiscale, durante le dichiarazioni spontanee nell'udienza del processo sul cosiddetto "sacco di Fiumedinisi" in cui è imputato per abuso d'ufficio e tentativo di concussione. "Loro - ha proseguito - avrebbero potuto denunciarmi prima, se erano così ambientalisti, bloccando il progetto, ma invece mi hanno denunciato solo dopo. Lo stesso ingegnere Sciacca, allora capo del Genio Civile, ha detto un mucchio di falsità, che dovrà spiegare. Io ho fatto una struttura che ha salvato Fiumedinisi dalle alluvioni e ho lavorato per lo sviluppo del mio paese". "Non mi sono tirato indietro rispetto al processo per arrivare alla prescrizione - ha aggiunto - ma perché avevo bisogno di rispondere alle accuse mosse sulla base di incartamenti parziali e io dovevo difendermi. Sono stato accusato per aver lavorato bene sul territorio come a Santa Teresa, mentre qui a Messina non riescono a recepire nessun finanziamento e pensano solo alla via Don Blasco, mentre ci sono molte altre priorità di risanamento". (ANSA)