Ci risiamo. Per la centesima volta, forse. Il porto di Tremestieri alza nuovamente bandiera bianca di fronte alle avverse condizioni meteomarine. A dimostrazione dell’infelice posizione dello scalo a sud di Messina. Approdi a scartamento ridotto, quindi, gli scivoli fruibili parzialmente dai traghetti da e per la Calabria. È bastata la breve ma intensa ondata di maltempo delle ultime ore per mandare a tappeto l’infrastruttura e costringere la Capitaneria di porto-Autorità marittima dello Stretto di Messina, a emanare l’ennesima ordinanza di impiego alternato delle invasature.
Ieri, il personale della Guardia costiera ha effettuato un sopralluogo nel bacino portuale di Tremestieri. Il personale militare dipendente – si legge nella disposizione a firma del comandante della Capitaneria Nazzareno Laganà – ha constatato la presenza di cumuli di sabbia nello specchio acqueo prospiciente l’ingresso degli approdi, in prossimità del molo di sopraflutto. Pertanto, si rende necessario «emanare norme atte a tutelare la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare». Di conseguenza, dalle 17 di ieri, tutte le unità di traghettamento che fanno la spola dalla sponda messinese a quella calabrese, e viceversa, «dovranno procedere con la massima cautela e con l’obbligo di operare in modo alternato in ingresso/uscita, indipendentemente dallo scivolo di ormeggio e, comunque, quelle operanti presso lo scivolo 2 possono manovrare solo con lo scivolo 1 libero, previa comunicazione con il responsabile dell’impresa portuale Comet presente sul posto». Inoltre, l’articolo 2 della stessa ordinanza, impone ai traghetti di mantenere una distanza non inferiore a 25 metri dalla testata del molo di sopraflutto, durante le manovre di ingresso/uscita. Adesso bisognerà rimovere la ghiaia depositata sui fondali, che impedisce alle unità navali di attraversare una porzione dello scalo, affinché l’importante infrastruttura della zona sud torni pienamente efficiente. Tutto questo mentre procede a buon ritmo l’iter relativo alla realizzazione del nuovo porto. A tal proposito, venerdì prossimo è previsto un incontro informale a Palazzo Zanca, nel corso del quale sarà consegnato il progetto esecutivo predisposto dalla ditta Nuova Coedmar di Chioggia, aggiudicataria dell’appalto da 72 milioni di euro. A quel punto servirà solo l’ok del Genio civile delle opere marittime per poter accendere il semaforo verde e avviare gli attesi lavori. Un altro passaggio propedeutico è il prelievo di campioni di sabbia dai fondali, iniziato ieri. Operazioni che dureranno un mese, indispensabili per avviare le attività di dragaggio.