«A settembre è stata trasferita dal cantiere di Sarzana a quello di Messina la prima Unpav (Unità navale polifunzionale ad alta velocità) destinata alla Marina Militare italiana, per eseguire attività di progettazione e per l’avvio della fase di allestimento dello scafo». La notizia, anticipata nei giorni scorsi dalla Gazzetta, è il segno che qualcosa sta davvero cambiando negli scenari della cantieristica navale italiana, con possibili ripercussioni, si spera positive, sul tessuto economico-sociale della nostra città.
Per anni – come il nostro giornale ha sistematicamente denunciato, nel silenzio colpevole di gran parte della politica messinese e degli enti e istituzioni territoriali –, si è assistito esattamente al contrario. La società Intermarine, del Gruppo Immsi che fa capo a Roberto Colaninno, ha di fatto “spogliato” la Rodriquez di tutto ciò che apparteneva alla sua storia e, dunque, alla storia di Messina e dell’intera Sicilia. Il nome, il marchio, le competenze, le commesse milionarie: tutto è stato “traslocato” dalla Zona falcata alla Liguria e quella che era la “controllata”, è diventata l’impresa dominante.
Adesso, con i lavori delle due Unità navali ad alta velocità della Marina Militare, l’ex Rodriquez torna ad avere un ruolo produttivo all’interno dell’holding. Tutto ciò avviene proprio nel momento in cui si fanno sempre più forti i “rumors” di una possibile acquisizione da parte di un altro Gruppo del ramo Immsi riguardante la cantieristica navale. Le voci insistenti parlano di una dichiarazione d’interesse, che sarebbe all’attenzione dei consulenti di Mediobanca, già espressa da una delle più importanti società cinesi del settore. Qualcuno fa il nome del cantiere “Shangai Waigaoqiao Shipbuilding” che dal 2015 risulta essere uno dei 5 principali Gruppi al mondo per ordini ricevuti o della società Jangsu controllata da “Yangzijang New Yangzi Shipyard”. Dovesse realizzarsi il progetto di acquisizione, potrebbero registrarsi massicci investimenti che riguarderebbero anche il Cantiere navale messinese.
È una fase storica cruciale per il Mediterraneo e, dunque, per lo Stretto, per i suoi porti e per le sue città. Non è un caso che proprio in queste settimane, su un altro fronte, si fa sempre più concreta la disponibilità di uno dei colossi del crocerismo internazionale, la svizzera Msc, a valutare la possibilità di investire sul territorio messinese, con la realizzazione e la futura gestione del Grande Acquario dello Stretto, il polo turistico che, su idea originaria del prof. Josè Gambino, dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della “nuova” Falce.