I finanzieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il giornalista ed editore Vincenzo Basso, 56 anni, e l'obbligo di presentazione alla P.G. per altre tre persone, accusate di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio e frode fiscale. Il gip ha, inoltre, disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente dei conti correnti, dei beni aziendali, delle quote di capitale e delle azioni intestate all'ultima delle società creata dagli indagati. Le indagini - dice la Gdf - hanno permesso di accertare che gli indagati, tutti soci, amministratori e dipendenti di 8 società operanti nel settore dell'editoria e create nell'ultimo decennio, si sono resi autori di ripetute irregolarità nella redazione dei bilanci al fine di occultarne lo stato di crisi, simulando, in tal modo, una solidità patrimoniale inesistente che gli consentiva di beneficiare di ulteriori finanziamenti che poi non venivano saldati.
Secondo gli inquirenti ''il collaudato modus operandi, elaborato e gestito da Basso, consisteva nel creare società ad hoc, che venivano gravate di oneri connessi alla titolarità di importanti testate giornalistiche edite nella provincia di Messina, indebitate con l'erario e con gli istituti previdenziali e successivamente messe in liquidazione con il contestuale spostamento della gestione della testata ad altre imprese''. Gli indagati - dice l'accusa - ricorrevano a società cooperative per garantirsi il godimento di rilevanti agevolazioni fiscali previste per questa forma societaria''. (ANSA)