Il sistema è semplice e veloce. E a conti fatti, è pure conveniente. I messinesi stanno cominciando ad abituarsi. MyCicero funziona, ed è il sistema più rapido per pagare il parcheggio nelle ztl.
L'Atm lo ha lanciato un paio di mesi fa, ma all'inizio non è stato facile fare abituare le persone al nuovo sistema. Secondo gli ausiliari del traffico oggi poco più di un automobilista su dieci ha imparato a utilizzarlo. E i numeri sono quasi raddoppiati rispetto a un mese fa.
Il funzionamento è semplice, si diceva. Attraverso le piattaforme disponibili sugli smartphone, è possibile scaricare l'applicazione MyCicero. Una volta avviata, bisogna inserire i propri dati e il gioco è fatto. Si può collegare una carta di credito o in alternativa ricaricare il conto con prepagate o il sistema PayPal. Ma in alternativa, si può fare anche al tabacchino.
A questo punto, con il sistema della localizzazione gps ormai presente in ogni telefono, si registra l'area di sosta, si sceglie l'orario di uscita e si dà il via al pagamento del parcheggio. Con una serie di grandi vantaggi: non bisogna cercare gratta e sosta in giro, non c'è il rischio di sbagliare la grattata e neppure il costo del parcheggio – a seconda delle zone.
In automatico, MyCicero fa tutto. Compreso avvisare l'utente, con un messaggio, quando il tempo sta per scadere. A distanza, così, si può prolungare la sosta ed evitare la multa.
L'altro grande vantaggio è quello di pagare i minuti effettivi. Cioè, se il parcheggio dura dieci minuti, chi ne aveva pagati trenta può interrompere la sosta e conservare gli altri venti.
Per agevolare il lavoro degli ausiliari del traffico, al momento della registrazione viene fornito un bollino che va sistemato sul cruscotto. Ha un codice qr che viene letto in automatico e consente di accelerare il lavoro di chi controlla.
E sempre con MyCicero si possono acquistare i biglietti dei mezzi pubblici, non solo a Messina, ma anche quelli dei treni. Insomma, sul piano tecnologico è una bella innovazione. E funziona. Bene. Tanto che pian piano ci si stanno convertendo in tanti.
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