Le lunghe attese in piedi o dietro gli sportelli di via Capra per la scelta o il cambio del medico di famiglia saranno presto un brutto ricordo. Almeno questo è quanto si prospetta perché l’Asp, più volte investita dalla stampa su quanto accade in via Capra dove già dalla prime ore del mattino gli utenti sono costretti ad annotare il loro nome su un biglietto per prenotare le operazioni agli sportelli, ha deciso di installare nuovi software per consentire agli utenti di operare le scelte o le revoche del medico di famiglia direttamente da casa registrandosi sul sito dell’Asp.
Entro un mese, assicura il direttore sanitario Domenico Sindoni, il sistema sarà operativo e consentirà il cambio del medico o del pediatra che snellirà di molto le code agli sportelli. Non tutte le richieste però saranno possibili per una serie di motivi che vanno dall’accesso agli elenchi fino al controllo di determinata documentazione. Le operazioni on line del cambio medico non saranno consentite per quattro tipologie di utenti: i nuovo residenti; la prima scelta del medico di famiglia; la prima scelta del Pediatra; per gli stranieri comunitari ed extracomunitari e per i non residenti che devono scegliere il medico in via temporanea.
Parallelamente a questa opportunità che ridurrà la percentuale degli utenti in coda si sta percorrendo una seconda strada, già attuata in molti comuni della provincia che stanno continuando ad aderire, ultimo quello di Scaletta, dimostrando sensibilità e interessamento nei confronti della cittadinanza. Anche il comune di Messina sta provando ad andare incontro alle richieste dell’Asp di aprire nelle circoscrizioni degli sportelli dedicati. In questo caso la strada sembra un po’ più lunga. L’assessore Santisi nei giorni scorsi ha avuto un incontro con i rappresentanti dell’Asp e i presidenti dei quartieri che hanno dimostrato disponibilità nei confronti di questa richiesta.
I dirigenti, dice l’assessore al decentramento stanno valutando questa possibilità, ma se ne parlerà dopo le elezioni regionali quando sarà valutato l’impiego delle risorse umane disponibili. Le spese per la formazione, i computer, gli allacci al cervellone unico sarebbero tutti a carico dell’asp. Il Comune, per così dire, presterebbe all’azienda sanitaria, una parte del tempo del personale e le sedi di circoscrizione per decentrare gli uffici.