Una rabbia furibonda quella del dirigente scolastico Maria Schirò, ma fino ad oggi taciuta per salvaguardare il buon nome e l'immagine di una scuola, il Caio Duilio, che è tra le poche in città a garantire ai suoi diplomati immediati sbocchi lavorativi.
«Dovrei svergognare tutti gli enti locali – commenta la Schirò – perchè da tre anni non riceviamo un euro e siamo costretti ad acquistare con risorse della scuola persino le lampadine». Dall'inizio dell'anno gli studenti del Nautico, ben 48 classi, sono costretti a fare lezione al 50% perché a mancare sono addirittura le sedie e le attività scolastiche si svolgono in due turni (dall'ora di inizio fino alle ore 10,30 e dalle ore 10,45 fino all'ora di chiusura). Un paradosso che, in Italia, si è verificato in rarissimi casi, l'ultimo a Palermo.
Oltre al dirigente scolastico, a raccogliere i malumori delle famiglie e degli allievi del “Caio Duilio” è stato il consigliere comunale Libero Gioveni: «Che la Città Metropolitana sia sempre più agli onori della cronaca ormai è risaputo vista la decadenza del sindaco metropolitano Accorinti e dello stop del Consiglio dei Ministri alla nuova legge sul ritorno dell'elezione diretta – scrive Gioveni in una nota – ma che debba far parlare di sé anche per l'impossibilità di garantire dei servizi minimi come quello sacrosanto della pubblica istruzione, non si può accettare». Dando per scontato che la dirigenza dell'Istituto abbia provveduto a richiedere agli uffici competenti della Città Metropolitana gli arredi scolastici in questione, Gioveni sollecita il neo Commissario dell'ex Provincia Regionale Francesco Calanna a risolvere celermente una problematica tanto assurda quanto urgente. «Gli enti locali, tutti, – ribadisce ancora la Schirò – sino ad oggi non hanno mosso un dito per questa scuola e le nostre esigenze rimangono sempre in coda rispetto a tante altre realtà, ma l'intervento del consigliere mi sembra inopportuno, avrebbe potuto agire a livello amministrativo e istituzionale, piuttosto che attraverso un comunicato stampa. Ormai da tempo la Città Metropolitana, che ha la competenza della fornitura degli arredi scolastici, non risponde alle nostre istanze, ad agosto con le nostre risorse abbiamo acquistato sul MePa gli arredi e ad aggiudicarsi la gara è stata una ditta campana la “SudArredi” che ancora non ha provveduto alla consegna. Li sollecitiamo da settimane – continua la Schirò – io sono pronta persino a rivolgermi alla Procura perché non siamo un privato, ma offriamo un servizio pubblico. Intanto se entro la prossima settimana la ditta non provvederà alla consegna del materiale – conclude la dirigente – per evitare ai nostri studenti di dover recuperare troppe ore in futuro e consentire agli allievi di svolgere l'orario completo, abbiamo pianificato anche i turni pomeridiani».
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