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Omicidio Lo Turco, indagini alla svolta finale

Ucciso da una fucilata, è giallo nel Messinese

Proseguono sempre più serrate, tanto da poter essere giunte alla svolta finale, le indagini sull’omicidio di Pietro Alfio Lo Turco, il pensionato sessantaquattrenne - con un passato da guardia giurata - assassinato a colpi di arma da fuoco l’1ottobre scorso.

Dopo diversi giorni in cui tutto sembrava essere tornato alla normalità, ieri mattina, già dalle 6, decine di carabinieri hanno fatto la loro comparsa in paese scuotendo quella che, alla fine, era evidentemente una “calma apparente”.

Gli investigatori sono giunti a bordo di diversi veicoli, tra i quali i fuoristrada, compresi quelli “civetta” utilizzati in stragrande maggioranza dai reparti Operativi dell’Arma.

I militari, alcuni dei quali in tenuta mimetica, sono stati poi visti in tutte le strade del centro, dove sarebbero entrati in diverse case per portare a termine approfondite perquisizioni. Pare che gli investigatori - evidentemente anche su disposizione dell’autorità giudiziaria alla luce degli accertamenti investigativi - si siano indirizzati verso le abitazioni di alcune persone che detengono fucili. Contestuale sarebbe stato il sequestro delle armi con l’obiettivo ultimo, evidentemente, di sottoporle ad accertamenti nei laboratori del Ris di Tremestieri, a Messina. Naturalmente non si può tralasciare l’ipotesi che l’assassino viva in paese: è quindi probabile che vada vagliata la compatibilità di tutte le armi registrate con i risultati dell’esame balistico. L’operazione si è conclusa in mattinata.

Agli abitanti del piccolo centro collinare non poteva sfuggire la massiccia presenza dei carabinieri, sui quali in molti si sono interrogati, chiedendosi se ci fosse qualche novità nelle indagini, che proseguono da più di due settimane.

Lo Turco è stato rinvenuto cadavere in un suo terreno in contrada Pagliarazzo, dove era andato a prendere della legna. È stata la moglie a dare l’allarme, sentendo da casa il rumore del motore della carriola che non si spegneva. Era una domenica di vendemmia, e molte persone si trovavano in quella contrada, o comunque hanno percorso la stretta strada in terra battuta che la attraversa: pare che nessuno, però, abbia notato qualcosa di strano, come un veicolo o una persona sospetta. In paese ci si continua a chiedere chi abbia potuto ammazzare il pensionato, da tutti ritenuto una uomo perbene, molto legato alla famiglia e con la passione per la campagna.

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