“La decisione del Consiglio dei ministri rimette ordine, anteponendo, come è giusto che sia, le istituzioni ai fini non nobili che in maniera trasversale, dal centrodestra al Movimento 5 stelle, ma anche con pezzi del centrosinistra, si volevano perseguire. Quello messo in piedi era un evidente obbrobrio giuridico che avrebbe definitivamente pregiudicato gli interessi della collettività piegandoli alla semplice governance. Un atto di un trasversalismo unico al quale mi sono volutamente sottratto perché le istituzioni vengono prima. Tiriamo, comunque, un sospiro di sollievo perché nonostante tutto rimangono le tre Città metropolitane, grazie al cui riconoscimento sono stati sottoscritti i Patti per il Sud”.
Lo afferma in una nota il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, commentando la decisione del Consiglio dei ministri che ha impugnato la legge 17 dello scorso 11 agosto con la quale l’Ars aveva reintrodotto l’elezione diretta nelle Città metropolitane e nei Liberi consorzi di comuni.
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