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Incidente mortale, l'autopsia per fare chiarezza

Donna semplice, religiosa e dedita al lavoro

“Non mi sono accorto di nulla” ha detto ai carabinieri il 31enne che, dopo velocissime indagini, lo hanno rintracciato in contrada Trampa a Patti dove l'autotrasportatore era giunto con il mezzo di proprietà di una ditta di Barcellona per eseguire dei lavori.

Eppure l'Iveco dotato di una gru nel vano posteriore, oltre alla povera Carmela Bucca ha colpito due auto parcheggiate, una Fiat 600 nella parte superiore, lato sinistro, e a quanto pare, lo specchietto retrovisore sinistro di un fuoristrada Toyota. Da un primo esame del mezzo da parte dei militari dell'Arma, la donna potrebbe essere stata colpita o dal gancio della gru oppure dal piede stabilizzatore di uno Scania 490 che, quando non viene utilizzato viene raccolto verso l'alto. Il mezzo è stato posto sotto sequestro. Perizie tecniche supplementari sono state richieste dalla procura di Messina che coordina le indagini dei carabinieri della compagnia di Milazzo. Il conducente, un 31enne di Spadafora, è indagato a piede libero per omicidio stradale.
Al tempo stesso, potrebbe essere decisivo l'esame autoptico sul corpo della 53enne che si trova nella camera mortuaria del policlinico.

Carmela Bucca, originaria di Torregrotta, ieri mattina poco prima delle otto, come le accadeva da anni, stava attraversando via Nazionale dinanzi il suo negozio “Specialità emiliane”. Era in compagnia di uno dei suoi due figli, quando in un tratto a senso unico è stata colpita nella parte posteriore del capo perdendo immediatamente i sensi e precipitando a terra dove si è subito formata una pozza di sangue. E' stato proprio il figlio, titolare di un'impresa edile con sede di fronte al negozio della madre a tentare di soccorrerla. Straziante la scena con la madre tra le braccia ormai priva di vita.

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