Oggi è il secondo anniversario della frana sull’A18 all’altezza della località Sillemi. La manifestazione indetta per l’occasione, inizialmente prevista per il pomeriggio, è stata anticipata alle 11,30, anche per consentire un collegamento con “La7”.
L’iniziativa è partita da Francesco Puglisi, l’ideatore di uno dei due gruppi di Facebook su cui si sfogano gli utenti della “A18”. Non si annuncia, però, come una protesta, ma come una ironica festa: i partecipanti sono stati invitati a portare in piazza Corrado Cagli festoni, palloncini, biscotti e pasticcini, per sottolineare in maniera gioiosa la lunghezza del tempo trascorso in attesa di un intervento risolutivo. L’orario iniziale, delle 15,55, avrebbe sicuramente consentito un maggiore afflusso; lo spostamento di mattina consentirà però di godere di maggiore risonanza a livello nazionale grazie alla trasmissione “L’aria che tira”, condotta da Myrta Merlino in onda dalle 11 alle 13.30. L’evento è stato condiviso anche dall’altro gruppo di denuncia delle condizioni delle autostrade siciliane, creato da Stefano Costantino. I due sodalizi avevano già organizzato degli incontri per discutere dei problemi che affrontano automobilisti e motociclisti: a uno di questi, nello scorso febbraio, al Palazzo polifunzionale, erano intervenuti anche l’assessore regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, Giovanni Pistorio; il presidente e il direttore generale del Cas, Rosario Faraci, Salvatore Pirrone ed Enzo Garofalo, vicepresidente della “Commissione trasporti” della Camera. Ai due gruppi sono iscritte più di 12.000 persone, che pubblicano testimonianze, foto e video. Pochi, ormai, riguardano la frana di Letojanni, a cui si è quasi fatta l’abitudine. L’evento si è verificato nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 2015, verso le 4 del mattino, quando una grande quantità di terra, roccia e arbusti è venuta giù dalla collina a sud del torrente San Filippo, spaccando, in due diversi punti, il muro che proteggeva la “A18” e spingendolo oltre la carreggiata a monte, che è stata completamente ostruita per una trentina di metri. Fortunatamente nessun veicolo è rimasto coinvolto. Da allora è stata liberata e riaperta a doppio senso la carreggiata lato mare, in attesa dei lavori, il cui iter si è rivelato particolarmente lungo, tra la difficoltà di reperire i fondi, i conflitti di competenza (tra Cas, Comune e Protezione civile), la sostituzione del progettista (rimasto coinvolto in un’inchiesta giudiziaria) e l’esigenza di approfondite analisi e indagini dei luoghi. È prevista la messa in sicurezza dell’area e la realizzazione di una galleria paramassi.
L’inchiesta aperta dopo la frana ha portato la Procura di Messina, a novembre, a indagare 10 persone e a sequestrare gli immobili costruiti sulla collina sovrastante: c’è il sospetto che il terreno sia crollato per lo smaltimento non corretto delle acque.
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