Un risultato straordinario frutto di tanta costanza da parte del promotore ma anche della volontà dei cittadini messinesi di non pagare più un obolo ritenuto ingiusto. Le firme raccolte complessivamente sono 9380 e saranno consegnate domani mattina a Palazzo Zanca al sindaco Renato Accorinti ed al presidente del consiglio comunale Emilia Barrile.
La raccolta è iniziata il 25 marzo con il gazebo posizionato a piazza Cairoli e si è conclusa lo scorso 24 settembre. In questi sei mesi vari banchetti sono stati posizionati a Messina ma anche a Villafranca, Rometta, Spadafora e nei villaggi della estrema periferia nord della città. E sempre i cittadini messinesi hanno risposto massicciamente reclamando il diritto di non sborsare più 1 euro e 20 centesimi per attraversare un tratto di tangenziale di appena sei km. Una distanza - ha sempre sottolineato Biancuzzo - fra le più costose d’Italia, precisando inoltre che la barriere di Ponte Gallo stesso territorio di Messina, erroneamente chiamata Villafranca Tirrena, non consente l’entrata in direzione Palermo, trattandosi di una bretella che permette solo l'uscita dall'autostrada per i mezzi provenienti da Messina e l’ingresso in tangenziale solo in direzione della città.
Pertanto - conclude il promotore della petizione - non si tratta di un casello ma di una semplicissima bretella eseguita nel 1972 per soddisfare le esigenze di tutti i cittadini residenti e pendolari messinesi. Per questa ragione Biancuzzo e altre 10.000 persone ritengono illegittimo pagare un pedaggio per percorrere una tangenziale che collega due punti dello stesso territorio.
Non è escluso che la petizione nei prossimi giorni possa essere consegnata anche al presidente del consiglio ed ai vertici del Consorzio autostrade siciliane.