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Gli Intercity notte di nuovo a rischio

Gli Intercity notte di nuovo a rischio

Scongiurato il taglio della coppia di treni Sicilia-Roma (a partire dal 1. ottobre), si staglia all’orizzonte un altro incubo, peraltro di dimensioni ancor più ampie.

Il sito di Trenitalia e gli orari ufficiali di cui dispongono le agenzie di viaggio come sempre non mentono. Nemmeno il tempo di metabolizzare la buona notizia del mantenimento dell’offerta relativa alla lunga percorrenza ed ecco che arriva la doccia fredda: dal prossimo 11 dicembre, giorno in cui entra in vigore l’orario invernale, non c’è più traccia di entrambi i convogli da Palermo-Siracusa-Messina e diretti a Roma. La stessa cosa vale per la tratta opposta. Quattro treni in meno, il che equivale a fare tabula rasa degli Intercity notte.

In poche parole, il Gruppo Ferrovie dello Stato ci riprova, in barba al diritto alla mobilità, alla continuità territoriale e agli accordi già sottoscritti. Le organizzazioni sindacali sono pronte a ingaggiare l’ennesimo braccio di ferro per difendere quel (poco) che resta dei collegamenti da e per il continente. Come accaduto in precedenti circostanze, l’azienda potrebbe obiettare che per motivi tecnici l’offerta dev’essere ancora aggiornata, anche se di norma bisognerebbe garantire le prenotazioni sui convogli 120 giorni prima dell’effettuazione della corsa in questione. Con riferimento a Messina, consultando il sito web Trenitalia.it, dall’11 dicembre sono “scomparsi” il convoglio in partenza alle 22.10 e quello delle 00.35, tutti e due diretti nella capitale. Il timore, più che fondato, è che la controparte giochi al ribasso, parta da zero e poi, di fronte alle proteste (inevitabili), decida magari di mantenere in piedi soltanto una coppia di treni, così come ha provato a fare poche settimane fa, annunciando l’eliminazione del treno delle 22.10 dalla Stazione centrale di Messina. Ciò comporterebbe l’istituzione di un’unica coppia di treni notturni in una fascia oraria “di mezzo”, con conseguente eliminazione di un numero consistente di carrozze.

Eppure, stando a quanto rimarcato dalle organizzazioni sindacali di categoria, le sbandierate motivazioni dell’antieconomicità e di una domanda sempre più ridotta, non trovano conferma. Basti pensare ai dati sulla frequentazione del treno 1956 Sicilia-Roma, che il Gruppo Fs avrebbe voluto sopprimere da ottobre. Proprio domenica scorsa, ha “lasciato” Messina, poco dopo le 22, «con circa 140 viaggiatori presenti su 240 posti disponibili, quindi con circa il 60% dei posti occupati» nelle 8 vetture provenienti da Palermo e Siracusa. «Il bicchiere appare più che mezzo pieno – sostiene la Uiltrasporti – visto che solo con la clientela siciliana il treno ha riscontrato una notevole affluenza di viaggiatori in un periodo dell’anno detto di “morbida”, cioè non di massima affluenza». Numeri, secondo la Uiltrasporti, ancor più rilevanti dal momento che «le prenotazioni sono state accessibili solo pochi giorni prima della partenza del convoglio a dimostrazione che se ci fosse anche per l’Isola un’offerta commerciale adeguata si riscontrerebbe sempre maggior gradimento della utenza siciliana».

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