Il Comune di Messina si mobilita contro il gioco d'azzardo. Una piaga che sta dilagando anche nella nostra città e che ha già ridotto sul lastrico decine di famiglie. Da qualche tempo , grazie a delle efficaci campagne d'informazione, si sta prendendo coscienza della gravità del fenomeno.
«Non si può rimanere inermi di fronte ai drammatici dati annuali che registrano una crescita costante del gioco d’azzardo, portando nel 2016 l’insieme delle puntate effettuate in un anno, a circa 96 miliardi di euro contro gli 88 miliardi del 2015». E Messina non fa eccezione. A dirlo l'assessore Daniele Ialacqua, illustrando i contenuti dell'ordinanza di regolamentazione degli orari di apertura e chiusura dei locali con apparecchiature per il gioco, firmata giovedì dal sindaco Renato Accorinti.
Così come in altre città italiane, ed ispirandosi in particolare alle ordinanze dei Comuni di Verona e Napoli, anche il Comune di Messina ha adottato un provvedimento non solo per contrastare la piaga sociale del gioco d’azzardo, ma anche a sostegno degli enti locali che hanno emesso analoghe disposizioni. “Per questo il Comune di Messina -ha detto Ialacqua- ha adottato un’ordinanza per ridurre gli orari d’accesso agli apparecchi d’intrattenimento limitando le occasioni di gioco soprattutto nelle ore notturne in cui statisticamente si registra una frequenza più alta dei fenomeni di devianza sociale».
Per le sale gioco autorizzate e il funzionamento degli apparecchi d’intrattenimento e di svago con vincita in denaro collocati in bar, ristoranti, rivendite di tabacchi, esercizi commerciali, ricevitorie lotto, circoli ricreativi, gli orari disposti dall’ordinanza sindacale, saranno dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22 di tutti i giorni, compresi i festivi. Gli apparecchi nelle ore di sospensione del funzionamento, devono essere spenti tramite l’apposito interruttore elettrico di ogni singolo apparecchio ed essere mantenuti non accessibili. L’ordinanza inoltre stabilisce che in tutti gli esercizi in cui siano installati apparecchi da gioco, il titolare dell’autorizzazione di esercizio dovrà esporre un cartello contenente avvertimenti sul rischio di dipendenza e altre prescrizioni previste dalla legge. Chi violerà queste disposizioni sarà multato con una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro.