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Nemmeno un euro in bilancio per i torrenti

Nemmeno un euro in bilancio per i torrenti

Ruspe ancora al lavoro nel torrente a San Michele. Per rifare il letto del Giostra ci vorranno altri due giorni, oggi e domani. Poi gli operai passeranno alla chiusura del muro d’argine che è una pericolosa porta aperta sulla strada che conduce fin sul viale.

Ma la tregua degli abitanti non ha affatto smorzato i toni e le preoccupazioni di molti sul futuro di quel rione ma anche di altri, dove, per rientrare a casa, bisogna attraversare un torrente. È così anche in contrada Mella a Santo Saba, a Zafferia e a Galati e finchè la buona sorte accompagnerà chi attraversa quei corsi, la criticità resta sulla carta, quando poi ti dovesse girare le spalle si correrà a cercare le colpe. La gestione dell’alveo dei torrenti è di competenza della Regione Siciliana e in minor quota dell’Agenzia del Demanio. Dall’assessorato Territorio ed Ambiente dovrebbero arrivare i fondi per pulizia straordinaria, riprofilature e tutte quelle azioni che garantiscano la sicurezza. Ma, come emerso nell’ultima riunione convocata dal prefetto, è inutile per ora battere cassa perché soldi a Palermo non ce ne sono e i progetti Masterplan, finora, sono ancora solo tali.

Ma il Comune cosa fa per tutte quelle opere connesse alla sicurezza dei suoi 70 torrenti? Ebbene nel nuovo bilancio, il Previsionale 17, non c’è nemmeno un euro per una qualsiasi campagna di programmazione precauzionale che possa sopperire al poco che arriva dalla Regione, effettuare opere di difesa suolo e possa rendere meno inquieti i sonni di quei messinesi che vivono in quelle aree. Nel bilancio 2016 c’erano 440.000 euro e in quello precedente quasi un milione. Adesso nulla. I fondi che invece sono stati leggermente rinforzati sono quelli per le emergenze, passati da 140.000 euro del ’16 (sono quelli utilizzati ora per San Michele) ai 200 mila del nuovo anno. Ma per avere un’idea dell’ordine di misura degli interventi che servono in certi casi, basti pensare che per una sola giornata di maltempo il 25 novembre di due anni fa, furono spesi circa 90 mila euro di interventi d’urgenza. «I tagli ai bilanci hanno costretto a questa sforbiciata – dice l’assessore alla protezione civile, Sebastiano Pino – ma la gestione dei torrenti, va ribadito, resta in capo alla Regione. Per gli interventi straordinari oltre ai 200 mila c’è pur sempre il fondo straordinario del Comune». Ma la prevenzione, forse, aiuta a spendere meno dopo.

Nel frattempo continuano i lavori di pulizia da canne e vegetazione nei torrenti a Cumia e Mili San Pietro e San Marco da parte della Azienda Foreste. I prossimi saranno a Papardo e Portella Arena e poi si chiuderà la lista di cantieri finanziati in città con 3,2mln della Regione dopo le segnalazioni che risalgono a oltre 4 anni a fa. Tempi inconciliabili con le emergenze, con la prevenzione e persino con il susseguirsi delle stagioni.

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