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La sfida del nuovo porto commerciale

La sfida del nuovo porto commerciale

L’impresa Coedmar è pronta a presentare il progetto definitivo del nuovo porto di Tremestieri. I tecnici e gli esperti dalla ditta di Chioggia che, dopo una lunga controversia con la catanese Sigenco, è risultata aggiudicataria dell’appalto da 72 milioni di euro, stanno bruciando i tempi. L’obiettivo era arrivare in coincidenza con l’avvio ufficiale del cantiere, fissato per il 2 ottobre, allorché dovrebbe arrivare a Messina il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio.

Potrebbe sembrare una contraddizione aprire un cantiere senza ancora l’approvazione definitiva del progetto. In realtà, è possibile avviare le opere preliminari, quelle del’allestimento dell’area lavori e del dragaggio dei fondali, in attesa che si completi l’iter con il nulla osta da parte del Genio civile opere marittime.

Anche l’Ufficio provinciale del Genio civile dovrà dare il via libera per quanto di sua competenza. Nei giorni scorsi, l’ingegnere capo Leonardo Santoro si è soffermato sulle prescrizioni imposte dal Genio civile che ha dato parere favorevole all'opera fatti salvi alcuni obblighi per la mitigazione idraulica. «Nel progetto esecutivo – ha chiarito Santoro – è prevista la copertura di tre torrenti, intervento che aggraverà la situazione idraulica di quella zona. Imporrò che i torrenti non vengano tombati e che vengano realizzate vasche di calma, soprattutto nel Guidara, dove sorge l'ex discarica». E, dunque, l’impresa dovrà inserire nel progetto definitivo tali prescrizioni, al fine di evitare un parere negativo che rallenterebbe i tempi di avvio dei lavori e propri di costruzione del nuovo scalo portuale.

In settimana, intanto, il Comune dovrebbe comunicare l’esito dell’avviso (pubblicato a fine luglio) per la ricerca di un partner privato in grado di contribuire alla realizzazione della piattaforma logistico-distribuitiva al servizio del porto di Tremestieri. Come era stato chiarito nelle scorse settimane, non si tratta del bando vero e proprio, ma comunque di una consultazione preliminare di mercato utile a sondare la piazza in vista della pubblicazione della vera proposta di project financing. Il termine per la presentazione delle proposte da parte dei privati è scaduto lo scorso 15 settembre. L’amministrazione comunale ha valutato in questi giorni la documentazione prodotta, anche se l’iter del “progetto di finanza” non avrà tempi brevi. Se il nuovo porto costerà 72 milioni, l’operazione riguardante la piastra logistico-distributiva ha un valore di 65 milioni con un cofinanziamento pubblico di 38,8 mln a valere sul Masterplan Messina. Si tratta della voce più alta di tutto il plafond del Patto firmato dall’allora premier Matteo Renzi e dal sindaco Accorinti. L’area interessata è di 115.000 metri quadri e si sviluppa da Zafferia a Santa Lucia sopra Contesse, tra la Statale ed il mare. Sono previste tra grandi strutture, una di stoccaggio del secco, una del freddo e una per le operazioni di dogana. Dovrà essere, inoltre, realizzato un collegamento diretto con la linea ferroviaria e con lo svincolo di San Filippo, oltre che con gli approdi da ampliare. Si configura, dunque, un vero porto commerciale, che rafforzerebbe il sistema portuale messinese.

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