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Maregrosso, l’affondo della Capitaneria

Maregrosso, l’affondo della Capitaneria

Su Maregrosso siamo tornati all’anno zero, e non solo perché il litorale del centro somiglia a un paesaggio lunare sfregiato ed inquinato dal peggio di Messina. Siamo all’anno zero anche perché, dopo gli anni positivi nel segno delle demolizioni di capannoni abusivi e perfino di un edificio, fermatesi nel 2012, occorre ora che la Capitaneria faccia il ripasso delle competenze a un Comune che qui mostra assenza di personalità. Ci si affida a carte finite nei cassetti, ci si addormenta perché non ci sono fondi. Quelli che c’erano (oltre 200.000 euro) per una ragione o per l’altra la Regione li ha ritirati. Ma che cosa succede ora?

Il 15 settembre scorso l’assessore comunale all’Ambiente, Daniele Ialacqua ha scritto a MessinAmbiente, alla Polizia municipale e alla Capitaneria: «La presente – si legge – per segnalare nuovamente la situazione di grave degrado in cui versa la linea di costa a Maregrosso... Si prega pertanto, ciascuno secondo competenza, di verificare quanto segnalato e di assumere gli interventi conseguenti, avviando le procedure necessarie per la bonifica, e per accertare le responsabilità di chi, in contrasto con la vigente normativa, abbandona rifiuti di ogni tipo in luogo pubblico». Alla Capitaneria una simile richiesta da parte dell’ente competente per legge, anche per assumere l’iniziativa, ha destato perplessità.

«Il 15 settembre – ha risposto il comandante della Guardia costiera, Nazzereno Laganà, – è pervenuta da parte dell’Assessorato all’Ambiente una segnalazione inerente il degrado di Maregrosso. Atteso che questa Autorità marittima – ricorda il comandante – ha più volte segnalato e documentato il problema del forte degrado ambientale di Maregrosso a tutti gli enti competenti, interessando anche la Procura della Repubblica, si informa che i militari della polizia giudiziaria di questo Comando hanno svolto numerosi sopralluoghi nell’area in questione rilevando il perdurare di discariche a cielo aperto con la presenza, anche, di rifiuti pericolosi per l’organismo umano come segnalato più volte ai vari assessori competenti». L’ultima segnalazione, a seguito del lavoro fatto dalla polizia giudiziaria coordinata dal capo Tommaso Baluci, risale al 27 gennaio 2017. Laganà ricorda comunque che «questa Capitaneria si è sempre mostrata disponibile a presenziare alle operazioni di demolizione e di bonifica dell’area demaniale in questione, così come avvenuto anni addietro, quando proprio in quella spiaggia sono stati abbattuti numerosi manufatti abusivi, fornendo il supporto di polizia giudiziaria». Sulle competenze: «Appare alquanto superfluo precisare che la necessaria messa in sicurezza dell’area con relativa bonifica del sito in questione compete, esclusivamente, all’amministrazione Comunale come previsto dal decreto legislativo 152 del 2006».

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