Saranno dodici gli infermieri che con un contratto semestrale di collaborazione professionale andranno ad integrare l’organico dei centri vaccinali dell’Asp 5, in tutta la provincia. Ne ha dato notizia il direttore generale dell’Asp di Messina Gaetano Sirna: «I contratti sono semestrali ma rinnovabili nel caso ce ne fosse necessità e sono pagati con fondi che ci vengono dati proprio per poter creare la rete dei vaccini – ha dichiarato –. In questo momento sembra essere scoppiata la frenesia per i vaccini ma la situazione tornerà alla normalità a breve».
Oltre ai tre centri vaccinali esistenti (Palazzo Satellite, Sant’Angelo dei Rossi e Pistunina) questa settimana sarà attivato il nuovo centro vaccinale al Laboratorio di Sanità Pubblica. Sarà quindi possibile vaccinarsi tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e di pomeriggio il martedì, mercoledì e giovedì dalle 15 alle 17.30.
Queste sono le misure messe in atto dall’Asp 5 per fronteggiare l’ondata di richieste vaccinali arrivate a fronte del nuovo anno scolastico.
Diverse sono le misure adottate per esempio a Palermo che in tutta la provincia ha all’attivo 61 centri vaccinali e ha messo in campo anche un ambulatorio itinerante che girerà in città per circa seimila bambini in più da vaccinare rispetto alla città dello Stretto (40.528 a Palermo, 34.304 a Messina).
Ovunque però l’epidemia di morbillo non si è arrestata, infatti il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin si è mostrata preoccupata perché quando riprenderanno le lezioni la situazione potrebbe peggiorare velocemente se i bambini non fossero ancora stati immunizzati.
Ma non è solo il morbillo a preoccupare, infatti, tra gli altri vaccini obbligatori ci sono quelli contro poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilus influentiae di tipo B, parotite, rosolia e varicella. Quattro sono invece i vaccini non obbligatori ma fortemente raccomandati: anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-rota virus, anti-pneumococco. Tutte malattie infettive pericolosissime che potrebbero essere debellate se la cultura dei vaccini e la loro importanza non venisse messa continuamente in discussione. Si può discutere sulle modalità con cui le vaccinazioni vengono effettuate, ma non si può mettere in discussione il loro “potere salvavita”.