Iniziata in tarda mattina la seconda partita di questa nuova emergenza idrica, questa volta indispensabile per ripristinare la condotta danneggiata nell'ottobre di due anni fa. La prima si è conclusa con un prevedibile anticipo, intorno alle 13, e riguardava le operazioni di innesto del tratto danneggiato che, sulla collina di Calatabiano, era già stato approntato nei giorni scorsi. Consegnati i lavori da parte della ditta incaricata dall'Amam ad eseguirli, è iniziata la fase non meno importante per far giungere l'acqua nella rete comunale attraverso una condotta lunga una sessantina di chilometri.
Sbaglia chi pensa che l'operazione avvenga muovendo semplicemente un interruttore come può avvenire con l'energia elettrica. Innestata la condotta da un metro di diametro al posto dei quattro tubi che per quasi due anni hanno costituito il by pass con il quale si è risolta la più lunga crisi idrica registrata a Messina, bisogna immettere gradualmente all'interno l'acqua che proviene dagli invasi del Fiumefreddo. Le pompe di sollevamento vengono quindi attivate gradualmente aumentando quindi la pressione nell'arco della giornata.
Al tempo stesso, dopo l'avvio del primo impianto, c'è da verificare la tenuta del tratto sostituito che ha richiesto diverse saldature per assemblare i vari componenti. Solo quando l'acqua scorrerà senza intoppi, si potrà programmare con precisione la ripresa della normale distribuzione in città. Per far questo è indispensabile che prima arrivi nel serbatoio pilota di Montesanto, dal quale a sua volta sarà movimentata in tutti gli altri sparsi sul territorio comunale.
Al momento, il programma resta quello di distribuire l'acqua nelle prime ore di domani in quella porzione di città che oggi non l'ha ricevuta. Dal viale Giostra fino a Torre Faro. Ma se entro la serata odierna, tutte le operazioni saranno andate a buon fine, non è escluso che già da domattina si possa riprendere con una regolare distribuzione.