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A Villa Dante regna l’anarchia, necessari più controlli

A Villa Dante regna l’anarchia, necessari più controlli

Villa Dante rappresenta senza ombra di dubbio uno dei simboli più tangibili dell'impotenza delle istituzioni di fronte a fenomeni di microcriminalità e vandalismo in genere che nell'area si ripetono da tempo.

Nell’importantissimo polmone verde della città, chiamato a “servire” tutta la zona, è purtroppo cresciuta a dismisura nonostante le buone intenzioni e gli annunci dell'Amministrazione, così come diverse iniziative private (in un ultimo LovMeFest) che hanno provato a ridare dignità al parco. Non solo atti vandalici ma anche risse tra i frequentatori. In particolare alcuni utenti della Villa hanno espresso negli ultimi giorni forte preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare in questi ultimi mesi.

Secondo quanto riportato, si sarebbe assistito a gravi atti di atti di intimidazione tra ragazzi (molti migranti ed ospiti di qualche struttura) per la conquista del “territorio”. O peggio, degli spazi ludici. «Villa Dante rappresenta un area felice per chi vuole commettere la qualunque in maniera indisturbata – ricorda il consigliere della III Circoscrizione, Alessandro Cacciotto –. È evidente che nemmeno le forze dell'ordine riescono in questo momento a fronteggiare le più disparate situazioni, nonostante l’impegno profuso, complici, come spesso si è avuto modo di sentire, le gravi risorse di personale e di mezzi. Carente l'organico della polizia municipale, già impiegato a dare ordine nelle complicazioni viarie e alle altre emergenze del territorio. Il sindaco Renato Accorinti, sin dai primi giorni della sua elezione, aveva dato ampie rassicurazioni su Villa Dante e su un suo controllo ma purtroppo, nonostante le promesse, i consigli all’aperto promossi dal Consiglio della Municipalità, si sono registrati risultati pari a a zero».

Gli unici a rimetterci sono i cittadini, i fruitori abituali di una struttura mal ridotta pur rappresentando un vero punto di riferimento per il territorio. «Dall’altra parte è del tutto evidente come, soprattutto i ragazzini e gli anziani soffrano della assenza di spazi pubblici in cui giocare e divertirsi oltre che socializzare – ha aggiunto Cacciotto –. Ritengo che la sicurezza all’interno di Villa Dante non possa essere più essere garantita nella diorganizzazione, perché rischia di privilegiare la “regola del più forte”. Chiedo al primo cittadino, al prefetto Francesca Ferrandino e al Distretto Messina Sud della polizia municipale, di predisporre e modellare la necessaria vigilanza dell’area».

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