Il dossier del Comune di Messina, da mandare al Ministero dei beni e delle attività culturali e al Turismo, sarà pronto la prossima settimana. Entro il 15 settembre ogni Comune dovrà confermare la propria adesione inviando anche il programma delle attività culturali previste, una valutazione di sostenibilità-economico finanziaria e gli obiettivi che si intendono raggiungere. Le candidature saranno esaminate da una giuria di sette esperti del mondo della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica. Entro il 15 novembre sarà selezionata una rosa di dieci città “finaliste” che si sfideranno sino a gennaio 2018, quando, il 31, sarà proclamata la Capitale della Cultura 2020 a cui sarà assegnato un contributo di un milione di euro. 46 le città candidate, sei quelle siciliane: Messina, Agrigento, Catania, Noto, Ragusa e Siracusa. “Questo dimostra come la Sicilia stia puntando sempre di più con convinzione – ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana Carlo Vermiglio - sul patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, inteso come museo diffuso e cuore di una valorizzazione integrata che metta a sistema le eccellenze dei territori, creando crescita economica e sociale» L’amministrazione comunale peloritana da settimane sta pianificando le attività strategiche per conquistare il titolo. Soddisfatto per l'ampia adesione delle maggiori istituzioni locali, delle associazioni culturali e di molti privati, l'assessore alle Politiche culturali, Federico Alagna, il quale, nel corso di una serie di assemblee ha raccolto numerosi contributi utili per la stesura del dossier. “Puntiamo a vincere”- ha dichiarato Alagna, convinto che il percorso intrapreso sia quello giusto e che Messina non abbia nulla da invidiare alle sue avversarie.