Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il bimbo di due anni, che ieri ha rischiato di annegare nel mare di Rodia, oggi respira da solo. La Tac non ha evidenziato danni cerebrali ma ancora rimane parecchio liquido nei polmoni.

Policlinico Messina

Respira autonomamente da stamattina il bimbo di due anni che ieri ha rischiato di morire annegato nelle acque di Rodia. Il piccolo, probabilmente sfuggito alla vista dei genitori, è stato subito soccorso da alcuni medici che fortunatamente si trovavano in spiaggia. E' stato subito trasportato su un'ambulanza del 118 al pronto soccorso pediatrico del Policlinico dove era stato già allertato il medico di turno. Una rete di assistenza che ha funzionato alla perfezione. La dott.ssa Katia Cuppari ha attrezzato immediatamente la sala rossa per le emergenze chiamando tutta l'equipe che sarebbe servita per rianimare il bimbo. Appena giunto nel nosocomio della zona sud, l'unico attrezzato di pronto soccorso pediatrico e terapia intensiva neonatale, il piccolo è stato subito intubato per permettere la respirazione artificiale. Ieri sera è stata effettuata la Tac che ha rivelato come per fortuna non ci siano stati danni cerebrali. Si registra però ancora la presenza di liquido nei polmoni, vista la grande quantità di acqua di mare ingerita e ci vorrà del tempo affinchè la stessa possa essere assorbita dall'organismo. Si è verificata anche una flogosi perchè quel liquido salato arrivato nei bronchi ha determinato anche tutta un'attivazione di processi infiammatori che dovranno essere spenti. La prognosi rimane riservata, il bimbo che ha perso conoscenza, adesso è sotto sedazione che gradatamente sarà via via alleggerita. Adesso si trova ricoverato nell'Unità Intensiva Neonatale sotto le cure dei medici, diretti dalla prof. Eloisa Gitto. Una vicenda che ha tenuto ieri con il fiato sospeso tutta la comunità di Rodia che si trovava in quel momento in una spiaggia affollatissima vista anche la giornata domenicale.

Caricamento commenti

Commenta la notizia