Riaprirà martedì 22 la Mensa dei poveri di S. Antonio, dopo la pausa estiva iniziata lo scorso 6 agosto. Una chiusura resasi necessaria per i lavori stagionali di disinfestazione e per la revisione dei macchinari. Tante le polemiche che si sono rincorse in questi giorni, dal momento che nessuna struttura si è potuta predisporre per sostituire i volontari in questo servizio.
C’è chi ha accusato duramente l’amministrazione comunale, rinfacciandole di essere «probabilmente troppo immersa nella pianificazione della due giorni “new age” con il Dalai Lama» e di aver fatto, invece, orecchie da mercante alle richieste reiterate negli ultimi nove anni. Ma su questo punto registriamo la replica dell’assessore ai Servizi sociali.
Un dato certo è che l’unico sostegno che i Padri Rogazionisti non è arrivato da enti pubblici ma dalla Chiesa e dal mondo del volontariato. Si tratta, infatti, dei contributi arrivati dalla Caritas diocesana, dal Don Orione, dalla Croce Rossa e dalla Comunità di Sant’Egidio, che si sono alternati nel servizio alla Stazione.
«Ognuno di noi ha una coscienza e questa non va in vacanza! Se non ci fossero i volontari della Mensa, i messinesi bisognosi sarebbero in mezzo alla strada», dichiara la direttrice Elena Donato, che poi aggiunge: «Ripartiamo con lo stesso entusiasmo e voglia di fare, nonostante ci siamo sentiti e ci sentiamo abbandonati. Il Comune aveva destinato alla struttura 30mila euro, che ad oggi non sono mai stati erogati. La Mensa – prosegue la direttrice – è un fiore all’occhiello di Messina, una vera e propria catena umana. Si tratta di una realtà che i Ppadri Rogazionisti e i 150 volontari portano avanti quotidianamente, confezionando circa duecento pasti al giorno tra sala e asporto». Nessun interesse dunque da parte delle istituzioni e scarsa comunicazione, fatta eccezione per un numero verde di emergenza pubblicato il 14 agosto.
L’assessore Nina Santisi dal canto suo non ci sta a subire le critiche di immobilismo e precisa: «Fermo restando che la rete di associazionismo e volontariato ha una gestione autonoma rispetto all’amministrazione e che l’erogazione delle somme di denaro pubblico avviene entro criteri di massima trasparenza, il contributo economico stanziato per la Mensa è stato inserito nel bilancio previsionale che deve essere ancora esitato e approvato».
Gli enormi ritardi che ancora una volta non consentono l’approvazione nei tempi giusti dei bilanci dell’ente locale (problema che accomuna Messina a tante altre città siciliane, come dimostrano i provvedimenti di commissariamento disposti dalla Regione nei confronti di una gran quantità di Comuni dell’Isola) continuano, dunque, ad avere ripercussioni sulla vita quotidiana della città e sulle sue emergenze sociali.
In attesa di un riscontro finalmente concreto, l’esercito dei volontari – come ribadisce Elena Donato – è comunque pronto a ripartire per regalare a chi ne ha bisogno quel sapore unico di…umanità.