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Uil, allarme edilizia

cantieri edili

I dati in questione sono terrificanti e vanno ben oltre le peggiori previsioni. A descrivere la difficile situazione il segretario generale della UIL Messina Ivan Tripodi e della Feneal Uil, Pasquale De Vardo.
L’analisi dei numeri, sostengono Tripodi e De Vardo, fa sostanzialmente emergere i grandi bluff che, da troppi anni, ha subito il territorio a causa di inerzia e incapacità politica ed amministrativa dei tanti governi locali, regionali e nazionali che si sono succediti.
Due agghiaccianti dati su tutti: 1) nel giro di otto anni i lavoratori occupati sono scesi da 16.182 del 2009 a soli 5.851 del 2017. Si sono persi ben 10.331 posti di lavoro, vale a dire una secca diminuzione pari al 66% ; 2) il lavoro nero è vertiginosamente aumentato del 40%: i lavoratori in nero oggi presenti in un cantiere sono mediamente quasi il 70% della forza/lavoro.
Insomma, una vera e propria mattanza sociale che si coniuga ad uno spropositato e predominante impiego di lavoro irregolare che va a discapito dei diritti e della sicurezza dei lavoratori stessi; contestualmente emerge una concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane.
I due Segretari Generali di FENEAL UIL e UIL Pasquale De Vardo ed Ivan Tripodi denunciano l'inerzia delle amministrazioni locali di fronte a questi numeri e attaccano il governatore Crocetta che in occasione dell’apertura dello svincolo Giostra ha parlato dell’esistenza di oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro a disposizione del nostro territorio. Una cifra legata ai patti per la Sicilia e per Messina, al masterplan e ai fondi europei sul piano scuole, di cui non vi è, però, alcuna traccia concreta. Dopo oltre quattro anni -dicono i due dirigenti sindacali - possiamo serenamente affermare che l’amministrazione Accorinti è la giunta del NO al lavoro e definiscono l’esperienza del sindaco decisamente fallimentare con particolare riferimento al mancato utilizzo degli 11 milioni di euro da impiegare per il risanamento. Preso atto che le risorse stanziate abbondano, secondo la Uil vi sono precise responsabilità legate alla totale incapacità della classe dirigente e politica locale, regionale e nazionale.
I numeri tragici del settore dell’edilizia inducono dunque la Uil a lanciare l’ennesimo grido d’allarme per sensibilizzare le istituzioni ad avviare le opere finanziate, già appaltate e cantierabili in modo da consentire una spinta propulsiva all’economia e allo sviluppo della città e della provincia.

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