Ha trovato il 31enne di origini romane, senza un braccio, accasciato sul guardrail dell’Autostrada A/20 tra Milazzo e Barcellona: il primo a prestare i soccorsi al ragazzo ferito è stato Renato Leonardi, un messinese che si trovava in transito con il suo furgone in direzione Palermo.
«Ho notato un trolley nella corsia d’emergenza, mi sono insospettito e ho rallentato, subito dopo ho intravisto questa persona quasi accasciata, in pochi secondi ho pensato a cosa potesse essere successo, d’istinto poi ho decelerato poco più avanti e l’ho raggiunto». La scena che gli si è presentata davanti era piuttosto truce, ma non ha avuto paura: «Ho visto il sangue, lui mi diceva di avere dolore forte all’arto sinistro ma non si rendeva conto che gli era stato tranciato. Mi chiedeva cosa ci facesse lì, voleva che gli dessi un passaggio fino a Milazzo, ribadiva di essere in vacanza, sosteneva di essere sceso da un autobus. Ho avuto la sensazione che avesse cancellato una parte della storia, come se fosse passato dal momento in cui è stato “scaricato” dal mezzo sul quale viaggiava al dopo l’essere stato investito». Leonardi ha provveduto a chiamare i soccorsi che erano però già stati allertati. Prima che giungessero gli agenti della Polstrada ha provato a tranquillizzare il ragazzo, a tenerlo calmo: «Voleva recuperare una scarpa e la valigia alla quale era ancora appeso l’adesivo d’imbarco bagagli, l’ho convinto ad attendere l’ambulanza, bisognava contenere il sangue, e l’ho fatto distendere. Quando è arrivata la polizia sono stati recuperati il telefonino, uno zaino e gli occhiali da sole, il braccio lo abbiamo cercato per una ventina di minuti, supponevamo di trovarlo sulla strada». Invece era distante quaranta metri circa, in un terreno sottostante. Roba da film. «Non mi sarei mai potuto immaginare di ritrovarmi in una situazione del genere, davvero agghiacciante. Spero adesso, per lui, che possa risolversi tutto per il meglio».