Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Tania operata al femore e trasferita nel reparto di Ortopedia

ospedale papardo

Nuovo intervento chirurgico per Tania, la giovane di Briga Marina ferita gravemente da due colpi di pistola, davanti al M’Ama nella notte tra il 21 e il 22 luglio e da quel giorno ricoverata all’ospedale Papardo prima in Rianimazione e adesso in Ortopedia. Sulla via di una lenta guarigione dopo il terribile episodio criminale di cui, in quella folle notte, è stata vittima del tutto casuale. Stavolta si è trattato di un’operazione al femore frantumato da una delle ogive calibro 38. L’intervento, eseguito dall’equi - pe diretta dal prof. Massimo Calamoneri, è perfettamente riuscito. «Abbiamo sostituito – spiega – l’osteosintesi temporanea con una definitiva, tramite l’inserimento di un chiodo endomidollare». È stato estratto un grosso frammento di proiettile, altre piccole schegge penetrate nei tessuti sono state, in questa fase, non asportate per evitare problemi». Le condizioni di Tania sono in via di miglioramento ma la degenza ospedaliera della 34enne di Briga Marina continuerà in Ortopedia ancora a tempo indeterminato, tutto quello necessario per una buona ripresa di funzionalità dell’arto. Nei prossimi giorni gli effetti delle terapie farmacologiche e in parallelo delle sedute di fisioterapia saranno più chiari e sarà possibile comprendere per quanto tempo ancora Tania dovrà restare ricoverata. Già all’alba del 22 luglio, in Chirurgia vascolare, Tania ha subito un primo intervento che le ha salvato la vita, visto che uno dei proiettili aveva pericolosamente interessato anche l’arteria e vena femorale. Determinante, quella notte, era stata la velocità d’intervento tanto dell’ambulanza quanto di quella prima equipe chirurgica, senza dimenticare le abbondanti trasfusioni. Tutto questo Tania ha subito in conseguenza dell’operato di quei due giovani, presunti responsabili, arrestati con l’accusa di tentato omicidio, il 22enne Alessandro Cuté e il venticinquenne Gianfranco Aloisi. Quest’ultimo, secondo l’accusa, trasportato in motorino dal complice, avrebbe sparato all’impazzata, anche ad altezza d’uomo, come rappresaglia nei confronti dei vigilantes del lido che non li avevano fatti entrare visto che la serata era ad inviti.

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