L’8 agosto 2017 sarà una giornata di festa per la comunità diocesana e presbiterale di Messina.
Sei sacerdoti della nostra diocesi celebrano il 50° di ordinazione presbiterale, essendo stati consacrati nel Duomo di Messina nel 1967 dall’allora Arcivescovo Mons. Francesco Fasola, che ordinava i nuovi sacerdoti nel giorno allora dedicato a S. Giovanni Maria Vianney, Patrono dei Parroci, perchè fosse «vero esempio di Pastore a servizio del gregge di Cristo».
I sei presbiteri della nostra diocesi sono:
P. Pietro Aliquò - Cancelliere Arcivescovile, Cappellano delle Suore Clarisse di Montevergine, Direttore spirituale del Seminario.
P. Michele Giacoppo - Parroco di S. Maria dei Miracoli in Sperone, Direttore Ufficio Insegnanti Religione Cattolica (IRC), Delegato per la Canonizzazione del Servo di Dio P. Giuseppe Marrazzo.
P. Giovan Battista Impoco - Parroco di S. Maria delle Grazie in Gravitelli Sup., Delegato diocesano del CID.
P. Giuseppe Insana - Cappellano dell’O. P. G. Di Barcellona P.G.
P. Giuseppe Principato - Parroco di S. Elena, Rettore della Chiesa Gesù e Maria del Buon Viaggio.
P. Salvatore Trifirò - Parroco di S. Nicolò all’Arcivescovado, Canonico della Cattedrale.
Per celebrare questo importante traguardo e per ringraziare il Signore per i doni che ha loro elargito in questi anni di servizio alle loro comunità e alla diocesi tutta, i sei sacerdoti celebreranno insieme una Messa Solenne, presieduta da S. E. mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo di Messina, nel Monastero di Montevergine, giorno 8 alle ore 10:30, insieme alle Suore Clarisse di S. Eustochia, che nel silenzio e nella preghiera sono sempre state loro vicine, così come lo sono per tutti i presbiteri della Diocesi.
Successivamente ognuno di loro, in date diverse, ringrazierà il Signore nella propria comunità parrocchiale o di servizio.
Sicuramente ricorderanno quell’8 agosto di 50 anni fà, in cui mons. Fasola impose loro le mani, esortandoli ad essere « APOSTOLI secondo il cuore di Cristo, cioè A - POSTO - LI’ », dove Dio li ha mandati a servirLo, consapevoli di essere «in quanto preti», un «dono immenso per la gente».
Certamente i nostri sei “ cinquantenni ” hanno seguito l’esempio del S. Curato d’Ars, con una vita di donazione a Cristo e alla Chiesa.