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Schianto fatale
a bordo della moto

Schianto fatale a bordo della moto

Incredulità per la notizia della morte di Letterio Micali, il motociclista trentaduenne che ha perso la vita lunedì mattina in circostanze poco chiare lungo la strada statale 185, al Km 58 in contrada Finaita nei pressi del bivio per Graniti. Una dinamica del sinistro mortale poco chiara ancora e che secondo una prima ricostruzione fa ipotizzare un incidente autonomo, dovuto all’aver perso il controllo della propria moto Kawasaki mentre il giovane percorreva la statale in contrada Finaita, in territorio di Graniti.

Letterio Micali, originario di Giardini Naxos ma residente a Francavilla da diversi anni lavorava nel panificio di famiglia nella località ionica di nascita, e viaggiava in sella ad una moto in direzione mare, a quanto pare per recarsi a lavoro. Poco chiare le cause dell’incidente, il giovane, che indossava il casco, è stato trovato a terra a diversi metri dalla moto ma sul lato opposto rispetto ad essa, vicino ad una curva.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo radiomobile di Taormina, che hanno effettuato i rilievi del caso con i colleghi della stazione di Graniti. I carabinieri sono impegnati a ricostruire la dinamica e non è da escludere alcuna ipotesi.

Intanto la moto è stata posta sotto sequestro su disposizione della Magistratura, in attesa anche dei risultati dell’autopsia.

Letterio Micali, conosciuto da tutti come Leo, era sposato con Alice titolare di una cartoleria a Francavilla, e padre di due figlie. Forse un malore improvviso, un guasto meccanico, una distrazione, chissà, si sta cercando di ricostruire la dinamica per un incidente avvenuto lungo una strada conosciuta perché transitata quotidianamente.

In poche ore sui social network si sono aggiunte al dolore della famiglia e degli amici centinaia di persone, per raccontare il sorriso e l’entusiasmo di questo giovane panettiere, che la sorte ha voluto così duramente punire proprio mentre si trovava a bordo della sua amata motocicletta.

I funerali del trentaduenne si terranno non appena l’autorità giudiziaria avrà ritenuto concluse le formalità di rito, con la restituzione del copro alla famiglia.

Il magistrato di turno potrebbe disporre non l’autopsia ma solo l’esame esterno sul corpo dello sfortunato panettiere.

Intanto, la sua motocicletta è stata posta sotto sequestro per consentire agli inquirenti di eseguire tutti i rilievi sul mezzo, così da evidenziarne danni e eventuale perdita di componenti.

Ciò anche al fine di poter escludere o meno la presenza di un altro veicolo che potrebbe essere stato coinvolto nel sinistro, e che addirittura potrebbe averlo causato ad esempio investendo il mezzo a due ruote o facendo comunque perdere al trentaduenne il controllo.

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