È ufficiale l’avvenuta firma della nuova convenzione che sancisce la permanenza del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica all’ospedale San Vincenzo di Taormina.
L’annuncio, la conferma di quanto avevamo anticipato nei giorni scorsi sulle pagine della Gazzetta del Sud, è arrivato ieri dal direttore generale dell’Asp Messina, Gaetano Sirna, che ha lavorato in prima persona all’accordo sottoscritto tra la Regione Siciliana e il Bambino Gesù di Roma. «La convenzione – spiega il dott. Sirna – è stata firmata e avrà validità sino al 31 luglio 2018. Siamo contenti di poter continuare questo rapporto col Bambin Gesù che durerà intanto per un anno. In qualsiasi caso il centro proseguirà la sua attività a Taormina, si potranno trovare anche altre soluzioni future e si spera di potenziare anzi l’attività già altamente specialistica che viene offerta oggi all’utenza. Continueremo nella formazione del personale per andare avanti eventualmente anche da soli, con le nostre gambe. Adesso abbiamo raggiunto un traguardo molto importante».
Sirna, che ha lavorato per diversi mesi a fari spenti per smussare le diverse posizioni e definire l’intesa, non nasconde che c’è voluto un impegno forte per arrivare a questa firma: «Posso dire che c’è stato un grande lavoro di mediazione. Va ringraziata sia la presidenza della Regione, nella persona del presidente Crocetta, sia il presidente del Bambin Gesù, la dott.ssa Mariella Enoc, per la collaborazione che hanno dato».
La convenzione avrà un costo di circa 1 milione 200 mila euro, di cui 800 mila euro è la parte fissa e 400 mila euro riguardano invece le performance della struttura. Si punta su una riduzione della mobilità passiva. Sulla questione è intervenuto nella giornata di ieri il presidente Crocetta, che ha espresso soddisfazione. «Il nostro è obiettivo era quello di rafforzare la medicina per i bambini. Un solo punto in Sicilia creava dei problemi ma averne due, uno nella Sicilia orientale a Taormina e uno a Palermo a copertura del versante occidentale, è un fatto importante e strategico per la rete sanitaria e per il sistema assistenziale nella nostra isola. In Sicilia non ci sono collegamenti ottimali, lo sappiamo, e non era pensabile una soluzione differente da quella che è stata portata avanti, finalizzata appunto ad avere due centri. Sono contento che il Ccpm rimanga a Taormina, lo avevamo promesso che le cose sarebbero andate così e le promesse sono state mantenute. A Taormina c’è una struttura che è un punto di eccellenza in grado di salvare tante vite. La gente deve rimanere qui a curare i propri bambini. Noi vogliamo che la Sicilia sia un modello per la sanità italiana e dare una prospettiva differente ai siciliani e alla Calabria stessa, dove per altro sinora non esiste nessuna struttura specialistica per i bambini».
Caricamento commenti
Commenta la notizia