Le testimonianze
Nella foto uno dei fotogrammi estrapolati dai video registrati dalle telecamere di sorveglianza della zona, dove si notano Gianfranco Aloisi (foto in alto) e Alessandro Cuté (foto in basso) mentre transitano dal “M’Ama"
1) «Fate entrare tutti, giusto noi non fate entrare»
M.L., una delle ragazze che selezionava i clienti all’ingresso ha dichiarato: «Svolgo occasionalmente
le mansioni di pr in occasione di serate musicali... ieri alle 21.15 ho intrapreso la mia attività presso il locale M’Ama dove era in programma un apericena seguito da serata danzante... intorno alle 1.30 mi trovavo all’ingresso dove vi erano due persone della sicurezza. Uno di questi ha avuto una discussione verbale con tre giovani, dell’apparente età di 17-18 anni, che volevano entrare. Ho sentito uno di loro rivolgersi al buttafuori, precisamente
quello pelato, dicendogli “come mai fate entrare tutti, giusto noi non fate entrare, ora faccio un casino spacco tutto, sono entrati questi quattro scassapagliari che appena li fai una mossa scappano”».
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Nella foto Gianfranco Aloisi
2) «Mi sono abbassato restando impietrito»
Un addetto alla sicurezza, I.A., ha dichiarato: «... intorno alle ore 2.15 notavo uno scooter, forse è Honda Sh di cui non ricordo
il colore, con a bordo due persone, presumibilmente di sesso maschile, entrambi con il casco calzato. In prossimità
dell’ingresso il conducente del mezzo rallentava senza fermarsi, mentre il secondo che aveva una pistola nelle mani, allungava il braccio verso l’entrata esplodendo tre-quattro colpi. Istintivamente mi sono abbassato restando impietrito. Lo scooter che percorreva la via Consolare Pompea da sud verso nord, si allontavana in direzione
di Ganzirri e immediatamente ho sentito delle urla provenire dalla zona cassa. Mi sono volto in quella direzione
e ho visto una ragazza ferita a terra».
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Nella foto: Alessandro Cutè
3) «Il più basso ha fatto un gesto con il braccio»
Un altro addetto alla sicurezza, P.P., ha dichiarato: «... intorno all’una di questa notte, ad un gruppo di giovani, ragazze
e ragazzi, non veniva consentito l’accesso dalla selector.
Tra di loro erano due giovani, uno alto circa m. 1.60, forse con indosso una camicia bianca o comunque chiara, corporatura magra, dai capelli biondi al centro della nuca e corti sui lati, dell’apparente età di 18-20 anni e un altro, più alto del primo m.
1.80 circa, corporatura robusta, capelli di colore castano, forse con indosso un bermuda di colore chiaro e una camicia azzurra dell’apparente età di 22-24 anni, i quali con fare arrogante minacciavano di buttare tutto all’aria e di passare perché volevano
parlare con il proprietario e conoscere le ragioni per le quali non potevano entrare. Intorno alle 1.40 i due ragazzi si allontanavano e uno di essi, quello più basso, faceva un gesto con il braccio a mo’ di insulto verso...».
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