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Ferimento al M'Ama, si torna in pista senza troppa allegria

Ferimento al M'Ama, si torna in pista senza troppa allegria

Ventiquattrore dopo il clima non è lo stesso. È sabato sera ma non c’è quella voglia di divertirsi ad ogni costo. C’è meno traffico sulla via Consolare Pompea, quasi non ci sono file all’ingresso dei lidi, o comunque sono contenute rispetto al solito. Molti genitori hanno vietato ai loro figli di recarsi nei locali, pochi gli adolescenti in giro a differenza degli altri week-end. L’assurdo episodio di venerdì notte ha sconvolto un’intera città e ha aperto anche un rovente dibattito, soprattutto attraverso sui social, sulla movida, sulle sue regole, sul dilagare della delinquenza comune e della microcriminalità a Messina.

Al “M’Ama”, comunque, ieri non è stata interrotta la programmazione. E non perché “lo spettacolo deve continuare”, ma perché sarebbe stato come darla vinta a chi gira con la pistola in mano e, all’improvviso, sbuca dal buio della notte e colpisce all’impazzata.

Laura è una delle giovani che ha scelto di esserci: «Quell’episodio poteva accadere dovunque, conosciamo Messina, putroppo avvengono cose brutte. Io non ritengo però che vada criminalizzato un locale e stanotte sono qui e mi diverto».

Franco viene dall’altra sponda dello Stretto. È un reggino che dice di non perdersi neppure uno dei sabato sera organizzati al “M’Ama Club”: «Ne avrò saltati tre in cinque anni – afferma –, qui mi trovo bene, c’è un’atmosfera che mi piace. L’episodio della notte precedente? Ma io penso che sia uno di quegli atti isolati che accadono dovunque, in qualsiasi città. Ma da qui a far prevalere la paura e la paranoia, ce ne corre. Farsi intimidire non ha senso».

Anche Giuliana è d’accordo: «Le cose vanno affrontate senza la paura. È un gesto grave quello accaduto ma dobbiamo essere tutti sereni. Poi, certo, un episodio del genere deve servire anche a farci riflettere sulla sicurezza e sulla vigilanza, all’interno e all’esterno dei locali».

Marco riconosce: «C’è molta meno gente». Eliana era presente anche la sera precedente e dice di avere visto la giovane colpita dai tre proiettili accasciata a terra, con il sangue tutt’intorno. «Il locale era stracolmo, la scena effettivamente mi ha impressionato, c’e stato un fuggi fuggi verso l’esterno, non mi era mai capitato di assistere a una cosa del genere». E un altro Marco s’inserisce nel discorso: «Sia chiaro, non dobbiamo darl vinta a questi bastardi e criminali». A poco a poco la serata si anima, conforta anche il fatto che la giovane ferita non corra pericolo di vita. E allora via alle danze, per un’altra notte ancora. Ma senza troppa allegria...

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