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Arsenale, scongiurato il rischio chiusura

Arsenale, scongiurato il rischio chiusura

Non se ne era parlato in queti giorni caratterizzati da altre emergenze. Ma il rischio che l’Arsenale di Messina potesse chiudere si era fatto sempre più concreto e sarebbe stata una vera iattura per la nostra città. Una minaccia, però, che è stata scongiurata e così la struttura di Messina che dipende dall’Agenzia Industrie Difesa potrà continuare ad operare secondo il piano di investimenti già stabilito.

Con un emendamento presentato dai relatori, Salvatore Tomaselli (Pd) e Simona Vicari (Ap), al decreto Mezzogiorno approvato in commissione Bilancio al Senato, infatti, è stato stabilito che le unità produttive dell’Aid dovranno raggiungere l'economia di gestione nell’arco di un triennio.

L’emendamento elimina, così, la possibilità di liquidare le unità produttive che non hanno raggiunto gli obiettivi di economia di gestione e prevede, da parte della stessa Agenzia, la predisposizione di un piano industriale triennale entro il 31 dicembre 2017 per l'individuazione di sinergie gestionali.

«È stata scongiurata la chiusura dello storico Arsenale di Messina. Grazie ad un emendamento della senatrice Vicari, relatrice del decreto Sud e da me sollecitato, è stato possibile evitare che un altro pezzo di storia della città venisse perduto. Infatti, l'Arsenale rappresenta un'importante struttura dal grandissimo valore storico, inserito però anche nell'ambito dell'economia messinese visto che impiega ben 190 unità nello svolgimento di attività quali il carenaggio e la riparazione di imbarcazioni, l'ammodernamento e la valorizzazione dei mezzi navali, la fornitura di energia elettrica ed il servizio di sollevamento ed imbarco materiali».

Lo ha affermato in una nota il vicepresidente dei senatori di Alternativa popolare-Centristi per l'Europa, Bruno Mancuso. «Grazie a questo emendamento, quindi, oltre a salvaguardare un patrimonio storico di Messina sarà data qualche ulteriore sicurezza ai suoi lavoratori senza per questo gravare sulle casse dello Stato, visto che il personale rimarrà a carico del ministero della Difesa e per la gestione questa rientrerà nei limiti di spesa dell'Agenzia Industrie di Difesa», ha aggiunto Mancuso.

Dall’Agenzia Industrie Difesa si valuta con molta soddisfazione l'approvazione di questo emendamento perché «permetterà il consolidamento dell'importante percorso di miglioramento industriale che l'arsenale ha già intrapreso e continua a perseguire». E nel cantiere di Messina l’attività continua a pieno ritmo. In questa settimana sono stati avviati i venti tirocini formativi di giovani messinesi con le prime lezioni collettive sulla sicurezza. Curiosità: c’è un’unica ragazza, proveniente dall’Istituto Nautico, che si specializzerà in carpenteria e saldatura.

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