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Pestaggio via Garibaldi, non riconosciuti due indagati

Pestaggio via Garibaldi, non riconosciuti due indagati

Ancora un colpo di scena nelle inchiesta sul pestaggio di via Garibaldi, tra il 20 e il 21 maggio scorsi, sfociato nel ferimento di un ventinovenne messinese e, poco prima, di un suo amico ventiquattrenne di origini nordafricane. Quest’ultimo, il cui contributo alle indagini ha portato la Squadra mobile all’arresto di cinque giovani messinesi, ieri non ha identificato due degli indagati nel corso dell’incidente probatorio svoltosi a Palazzo Piacentini, davanti al gip Monia De Francesco.

In particolare, protetto da un vetro, senza che i giovani sotto inchiesta potessero vederlo, la parte offesa ha riconosciuto Giovanni Tavilla, Giosuè Di Stefano e Alessio Doddis, non Michele leggio e Luigi Bruno. Alla luce di questo istituto, che consente di anticipare rispetto al dibattimento, la fase di formazione della prova e di collocarla durante le indagini preliminari, regge, in buona sostanza, la valutazione già operata dal Tribunale del riesame rispetto all’iniziale ordinanza di applicazione di misure cautelari. Proprio il Tdl, qualche settimana fa, ha disposto quattro, scarcerazioni, stabilendo altresì la permanenza dietro le sbarre del solo Tavilla. Il collegio composto dai magistrati Nunzio Trovato (presidente), Antonino Francesco Genovese e Giuseppe Miraglia ha accolto in toto la richiesta di riesame avanzata nell’interesse di Bruno, 18 anni, e Leggio, 21 anni, annullando il provvedimento impugnato dai difensori Daniela Garufi, Nino Cacia e Massimo Leggio, e decretando l’immediata liberazione di entrambi. Accolti invece parzialmente i ricorsi per Doddis, 20 anni, e Di Stefano, 18 anni (sostituita la custodia in carcere con i domiciliari). Il collegio difensivo è composto anche dagli avvocati Salvatore Silvestro, Antonello Scordo e Giovanni Caroè.

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