È una nomina su cui adesso la Procura vuole vederci chiaro, per verificare se siano stati rispettati i criteri definiti dal bando. Così l’altra mattina i carabinieri della Sezione di polizia giudiziaria della Procura sono andati negli uffici dell’Amam, l’Azienda comunale delle acque, ed hanno acquisito «... tutta la documentazione in originale relativa alla procedura di selezione per la nomina a direttore generale dell’Amam Spa di Messina».
La delega è del sostituto procuratore Anna Maria Arena, che nelle scorse settimane aveva aperto un fascicolo ipotizzando, per il momento contro ignoti, i reati di abuso d’ufficio e falso del pubblico ufficiale in atto pubblico. Il periodo temporale sotto osservazione da parte del magistrato è ovviamente quello della procedura di selezione e nomina del nuovo dg dell’Amam, che è l’architetto romano 63enne Claudio Cipollini, insediatosi ufficialmente ai primi di febbraio di quest’anno. Quindi si tratta del settembre del 2016, quando l’amministrazione comunale espletò attraverso una commissione esterna composta dal presidente Ennio Quaranta, e da Simonetta Di Prima e Giovanni Restuccia, che lavorò per due mesi per la verifica dei titoli e per i colloqui. insomma per valutare i vari curricula pervenuti a Palazzo Zanca, tutti “locali” tranne quello di Cipollini.
All’epoca si registrarono polemiche sui criteri adottati dalla commissione esaminatrice, e in particolare fu il consigliere Daniele Zuccarello a prendersi la briga di spulciare carte. Secondo la sua valutazione Cipollini non avrebbe avuto i requisiti in relazione al numero di dipendenti di ReteCamere, definito in autocertificazione in 80 e verificato dal consigliere in 47.
L’amministrazione rispose con una nota, spiegando che «la commissione esaminatrice ha chiarito di avere adottato, per tutti i candidati, il criterio secondo cui i collaboratori fissi vanno considerati equivalenti ai dipendenti ed ha espresso ufficialmente, su richiesta dell’azienda, questa posizione tanto all’Amam quanto all’azionista unico. La questione relativa al numero dei dipendenti era già stata posta al presidente della commissione, che ha chiarito il principio adottato per tutti i candidati, in sede di accertamento del possesso di tali requisiti».
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